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I tifosi della Lazio contro Lotito, Pietrangeli: “Non li capisco proprio…”

Il tennista, da sempre tifoso biancoceleste, ha criticato gli oltre quindicimila tifosi scesi in piazza per contestare il presidente Lotito: “E’ uno dei meno peggio nel mondo del calcio”

Sono scesi in piazza in più di quindicimila per criticare la gestione del presidente Claudio Lotito. Hanno riempito di bandiere, cori e striscioni il lungotevere, il piazzale dello stadio Flaminio e sono arrivati fino a Ponte Milvio, completando una manifestazione pacifica, ma rumorosa. Hanno chiesto al patron biancoceleste di lasciare la Lazio, preoccupati dalla piega che la nuova stagione sta prendendo. In dodici mesi la Lazio è passata dal secondo al settimo posto, da Sarri a Baroni (passando per Tudor) ed ha salutato campioni del calibro di Felipe Anderson, Luis Alberto e Kamada.

Nicola Pietrangeli non capisce le critiche dei tifosi al presidente della Lazio Claudio Lotito – Roma.Cityrumors.it

I tifosi temono il ridimensionamento del club ed i nomi che sono stati accostati alla Lazio negli ultimi giorni (Tchoauna, Dia, Noslin) non accendono l’entusiasmo. La stragrande maggioranza dei tifosi ha espresso il proprio malcontento, scendendo in piazza. Ma alcuni non hanno condiviso. Tra questi Nicola Pietrangeli. L’ex tennista, capitano della Nazionale che nel 1976 portò a casa la prima, storica Coppa Davis, è sempre stato molto vicino ai colori biancocelesti. Nel 1974 si allenava al fianco della Banda Maestrelli e giocava (non senza subire colpi che avrebbero messo ko chiunque) contro la squadra di Chinaglia, Wilson e Re Cecconi. “Io mi allenavo spesso con loro, quasi come un giocatore aggiunto – ha ricordato Pietrangeli in esclusiva ai nostri microfoni nei mesi scorsi per quasi tre anni ho partecipato alle partitelle del venerdì. Dove i giocatori della Lazio se le davano di santa ragione. E non risparmiavano nessuno. Nemmeno il sottoscritto”. 

Pietrangeli ha un ricordo eccezionale di Tommaso Maestrelli: “Una persona fantastica. Per bene. Una di quelle con le quali passeresti ore e che è in grado di lasciarti sempre un insegnamento di vita. E poi un grande allenatore, capace di saper fare il suo mestiere, senza cose eclatanti”. Oggi, ai microfoni di Notizie.com, si è detto stupito della contestazione a Lotito. “Io i tifosi non li capisco proprio anzi mi hanno proprio rotto, ho saputo che hanno contestato e hanno tutto il diritto di farlo, ma è semplice, se non vi piace ciò che state vedendo, non andate allo stadio, non fate gli abbonamenti. Non siete soddisfatti? Non ci andate, lo sport funziona anche così oppure andate allo stadio e cercate di tifare….“, ha detto Pietrangeli senza troppi giri di parole. “Ho parlato diverse volte con Lotito e devo ammettere che in questo mondo del calcio è uno dei meno peggio. Una volta mi disse: io con i miei soldi faccio quello che voglio e mi sembra un ragionamento a cui non si può dire molto. I tifosi cosa vogliono? Il calcio non può essere sempre un mondo a sé…“.

Nicola Pietrangeli, nei primi anni 2000, con la maglia della Lazio allo stadio Olimpico – Roma.Cityrumors.it

Pietrangeli: “Lotito ha il diritto di gestire la società come vuole”

Il tennista ha ribadito di non apprezzare il mondo del calcio di oggi. E di intravedere in Lotito uno dei pochi presidenti capaci di guardare oltre. “Non è un ambiente che mi piace molto sinceramente, ha delle regole tutte sue che con lo sport non c’entrano nulla, per non parlare dei calciatori e delle società che spendono milioni su milioni, si possono permettere di avere debiti e sforare nei bilanci ma nessuno dice nulla. Ai tifosi non piace Lotito? Pazienza. Io poi non ho capito cosa vogliono e cosa chiedono al presidente della Lazio che ha il diritto di fare investimenti che crede, poi non si può vincere sempre, io trovo tutto questo aberrante e sconcertante, cosa deve fare Lotito?”. Pietrangeli è molto critico con i tifosi e con tutto l’ambiente che gira intorno al mondo del calcio. “La cosa che non ho mai capito del calcio è che quando perdi o non giochi perché sei infortunato, continui comunque a non perdere soldi, nel tennis ad esempio devi sempre stare al massimo se giochi e vinci guadagni, se non lo fai o sei infortunato stai fermo e non guadagni. Sono cose che non concepisco e mi arrabbio quando vedo un giocatore che sta fermo per cose per cui un tennista magari gioca perché non può fare altrimenti, ma è una mia idea, ci tengo a sottolinearlo, la penso così da sempre”, ha ribadito a Notizie.com.