L’importanza della Scuola come luogo di vita, ancor prima che come luogo di apprendimento, è fondamentale. Per averne una sorta di prova, chiudiamo gli occhi e cerchiamo dei ricordi nella nostra memoria: tanti episodi, belli o brutti, saranno incastrati tra quei banchi di scuola, con quei compagni e professori più o meno amati.
L’attuale stravolgimento dovuto al COVID-19 ha un forte impatto proprio sul mondo scuola, tutti i suoi attori ne pagano le conseguenze ma sicuramente i minori sono quelli che ne pagano il prezzo più importante. Ad essere danneggiata non è tanto quel gap nozionistico che si sta creando (comunque sia è sempre un dato su cui poter riflettere), ma è la venuta meno di un luogo garante di una serie di relazioni ed identificazioni. Si impara dagli altri e con gli altri. Non siamo monadi. L’obbligata parentesi della DaD (Didattica a distanza), ce l’ha ribadito. La Dad è andata ad esacerbare le difficoltà pregresse ed ha funzionato i quegli ambienti in cui vi era già un buon clima di collaborazione tra alunni, docenti e famiglie, oltre che nessuno con svantaggio socio-economico (usufruire di tablet, connessione internet non è un diritto, ma è qualcosa che alcuni possono permettersi ed altri no!). In altri casi, invece, non è stata un’esperienza così rosea.
Ma come può l’eros della conoscenza, del sapere passare tramite uno schermo? Come possiamo innamorarci di un romanzo, di una guerra, di un’equazione, di un filosofo, se non veniamo avvolti e catturati da chi ce le racconta?
Sulla bilancia dell’apprendimento, infatti, mente e cuore non hanno lo stesso peso. Gli aspetti emotivi incidono molto di più: il piacere sotteso a quell’apprendimento, mi rende quella traccia mnestica più incisiva e recuperabile.
Tali difficoltà si ampliano quando parliamo di spettro autistico, in questa condizione, infatti, è molto importante il concetto di sameness, ovvero di ripetitività. Fare sempre la stessa cosa, seguire sempre la stessa routine è di per sé rassicurante con gli autistici. Condividere l’ambiente scolastico è fondamentale dalla più tenera età ai ragazzi più grandi: dagli ambienti scolastici il bambino (autistico e non) viene stimolato
Da questi spunti di riflessione partirò sabato per parlare di autismo e scuola, all’interno del Convegno IDO che andrà in streaming sul sito Ortofonologia.it e verrà condiviso anche dai nostri social OISMA.
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Dott.ssa Rosaria Ferrara
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Autismi: Diagnosi Valutazione e Trattamento
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