Carlo Verdone ha parlato della sua Roma senza freni, evitando sconti a Mourinho e alla povertà del gioco giallorosso
Non è un segreto che Carlo Verdone sia da sempre un fedelissimo sostenitore giallorosso e, durante un recente evento svoltasi nella capitale, ha espresso la sua sull’attuale situazione della sua squadra del cuore, sul suo allenatore e di come l’odierno panorama calcistico stia intaccando profondamente l’anima del calcio amato dal regista e attore romano.
L’icona della città eterna non si è risparmiata, attaccando a viso aperto la precarietà del mercato contemporaneo, in cui i soldi sembrano smuovere le convinzioni dei giocatori, più di qualunque legame emotivo alla maglia. Ecco poi una frecciatina piuttosto esplicita allo Special One.
Verdone si sfoga con il pubblico: “Bisogna essere un po’ nostalgici nel parlare di calcio. Troppo spesso vediamo la composizione delle squadre e vediamo come alcuni giocatori non potranno mai essere una bandiera di una squadra, perché andranno via se sono molto bravi. Poi l’Arabia… Il calcio ha perso molta poesia, sta diventando sempre più un business. I Totti e i Del Piero non ci sono più e questo dà un po’ di dolore”, parole che lasciano poco spazio all’interpretazione e sembrano essere condivise da una generosa fetta degli appassionati di calcio, almeno per quanto concerne quelli appartenenti alla generazione del protagonista di Borotalco (1982).
Ecco poi che l’attore esprime in pieno la transitorietà del calcio moderno: “Oramai nelle squadre non c’è più qualcosa di sicuro. Non sai più qual è il giocatore che partirà o resterà a far parte della rosa, non sappiamo nulla. Non so neanche se Dybala resta e se Mourinho se ne va”. Una constatazione incontestabile, che rattrista molti tifosi, mai sicuri di potersi affezionare ad un calciatore in particolare, anche se da sempre parte del vivaio giovanile.
Non poteva mancare un giudizio sulla Roma di oggi che, dopo più di due anni di conduzione da parte di Mou, sembra ancora orfana di un reale sistema di gioco che possa guidare gli altisonanti nomi che compongono la rosa: “La Roma non la vedo bene, non ha gioco”. Subito dopo, il commento sull’eventuale addio di Josè Mourinho.
Un eventualità che, interpretandone le parole, non causerebbe particolari dispiaceri all’attore: “Se i soldi arabi possono portare via lo Special One? Ma possono portare tutti via… Se va via Mourinho, va via Mourinho. Punto. Ne prenderemo un altro, spero De Zerbi”. Una scelta non casuale, che significherebbe portare nella capitale un allenatore dotato di una visione moderna e propositiva di calcio, in netta contrapposizione con lo stile anti-estetico delle formazioni di Mou.