Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato la lista delle zone idonee per la costruzione del deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi
Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai). La Carta è stata elaborata da Sogin e Isin e individua 51 locazioni possibili. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della Carta, possono essere presentate le candidature a ospitare il deposito da parte di enti territoriali e strutture militari.
Le aree si trovano in Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia e tra le 51 località individuate quasi la metà sono state scelte nella Tuscia e zone limitrofe. Soprattutto si concentrano nel viterbese.
Martedì prossimo a Bratislava, a margine del Forum europeo sull’energia nucleare (Enef), si riuniranno i Paesi Ue a favore del nucleare. Lo ha comunicato il ministero della Transizione ecologica francese, alla guida dell’iniziativa. Alla riunione prenderà parte anche l’Italia in veste di osservatore. Nel frattempo oggi il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l’0elenco dei siti prescelti sul territorio italiano dove poter stoccare le scorie nucleari. Sono 51 le aree idonee in Italia individuate dal Mase, per la realizzazione dell’infrastruttura, dove saranno stoccati 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e parcheggiati temporaneamente 17mila ad alta intensità provenienti dalle quattro ex centrali e da altri impianti della filiera dell’atomo. Una volta accettata la candidatura ci vorranno quattro anni di cantiere per realizzare il deposito nucleare. Come dire che prima del 2030, stando alla tabella di marcia attuale, non avremo i siti a disposizione, mentre l’Italia avrebbe dovuto far rientrare dall’estero le sue scorie nel 2025.
Le aree individuate si trovano in Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia. In particolare per la nostra regione sono risultate idonei una ventina di località e l’attenzione si è concentrata nella provincia di Viterbo. I siti idonei si collocano nei Comuni di Montalto di Castro, Canino, Cellere, Ischia di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Corchiano, Gallese, Tarquinia, Tuscania, Piansano, Arlena di Castro, Tessennano. Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai, nonché il ministero della Difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al Mase e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità.