Con i consueti brividi che caratterizzano le prestazioni della Roma, Mourinho porta a casa i tre punti, ma non è tutto oro ciò che luccica…
La sfida con l’Udinese di Cioffi era un’occasione semplicemente fondamentale per la Roma di Josè Mourinho, grazie alla possibilità di portarsi a soli tre punti dalla zona Champions. Gli ospiti, come ormai prevedibile contro i giallorossi, hanno lottato fino all’ultimo per conquistare il pareggio e, in effetti, la partita è stata a dir poco equilibrata. Occasioni a destra, occasioni a sinistra, brividi da una parte e dall’altra, caratterizzano 90 minuti davvero precari per gli uomini di Mourinho, che non ottengono sostanzialmente mai davvero lo scettro del gioco.
Come sempre, tuttavia, è un solo uomo a illuminare le serate giallorosse e a permettere all’Olimpico di esultare sugli spalti. Sempre, meravigliosamente Paulo Dybala. Che sia lui o meno a metterla dentro la rete, rimane indubbiamente il fuoriclasse argentino la pedina più preziosa dello scacchiere capitolino. I suoi movimenti e l’intelligenza calcistica del fenomeno in maglia 21, permettono persino ad un Lukaku poco ispirato, di pescare un assist vincente.
Rui Patricio 5: Piuttosto solido nel corso della partita, ma l’evidente vizio di rimanere tra i pali, anche quando sarebbe saggio e necessario uscire, costa alla Roma un gol potenzialmente preoccupante.
Mancini 7: In costante miglioramento… Oltre alla sufficiente fase difensiva, il centrale giallorosso risulta sensibilmente migliorato per quanto concerne la fase di impostazione dal basso. Come se non bastasse, la costante pericolosità nell’area di rigore avversaria, gli permette di sbloccare la partita.
Llorente 6,5: Sostanzialmente quasi mai impegnato, ma le poche volte in cui l’Udinese occupa la sua zona di campo, lo spagnolo di fa trovare a dir poco pronto. Sempre puntuale e preciso.
Ndicka 5,5: Curiosamente solido, il difensore francese non può farsi mancare un errore madornale a partita, che in questo caso consiste nell’aver tergiversato nell’occasione del gol di Thauvin.
Karsdorp 5: Sostanzialmente un fantasma. Mai coinvolto, riesce a sbagliare anche nelle pochissime volte in cui i compagni decidono di affidarsi a lui.
Cristante 6,5: Anche lui, come Mancini, continua a crescere sotto la gestione di Mou. Sempre solido, l’ex Atalanta non si lascia quasi mai redarguire dai tifosi presenti sugli spalti. Nessun particolare guizzo, ma il suo lavoro è questo.
Paredes 3,5: La sua incontestabile titolarità inizia davvero a divenire un caso… Mai incisivo e sempre impaurito dalla pressione avversaria, non si avventura mai nella coraggiosa imbucata dei propri colleghi attaccanti. Persino Gianluca Mancini risulta più coraggioso e preciso nei lanci in zona Lukaku. Come se non bastasse, è sempre in ritardo e inutilmente aggressivo sui portatori di palla avversari, che hanno vita facile dal primo all’ultimo minuto. Semplicemente scandaloso.
Pellegrini 6: Una prestazione tendenzialmente mediocre, ma ugualmente apprezzabili i tentativi di donare qualche picco qualitativo alla manovra giallorossa.
Spinazzola 6: L’evidente stanchezza non gli preclude la possibilità di spingere fino alla sostituzione. Sempre utile, ma tragicamente pigro nella marcatura di Thauvin in occasione del gol.
Dybala 7,5: Difficile trovare nuove parole per descrivere il monumentale lavoro che questo fuoriclasse svolge quando le precarie condizioni fisiche gli permettono di essere in campo. La capacità di tenere palla e servire i compagni non conosce eguali nel campionato e, nonostante l’assenza di un vero e proprio sistema di gioco, il numero 21 riesce sempre a costruire qualcosa.
Lukaku 6,5: Come accaduto più di una volta in questa stagione, il gigante belga ci mette svariate decine di minuti per accendersi. I primi 60 minuti servono a Big Rom per prendere le misure e, infatti, non mancano goffe conduzioni di palla. Una volta smaltita la marcatura avversaria, tuttavia, l’ex Inter può finalmente iniziare il suo prezioso lavoro di sponde, che, sia per il secondo che per il terzo gol, permette ai compagni di trovarsi a tu per tu con il portiere.
Azmoun 5,5: I primi istanti della sua partita sono davvero desolanti. Tuttavia, gli ultimi palloni toccati, fanno ancora sperare che, se fornito di più minuti, il giovane centravanti possa ancora conquistare una propria dignità nella rosa giallorossa.
El Shaarawy 7,5: La solidità e la capacità di sacrificarsi in fase difensiva, non vengono pagati con una mancanza di efficacia dopo la trequarti avversaria.. tutt’altro. Il faraone, al contrario di molti colleghi, riesce a far convivere le due fasi, divenendo un calciatore capace di chiudere un cross vicino alla propria area e, pochi istanti dopo, ritrovarsi a segnare un gol nella metà campo avversaria.