Il club giallorosso, già dalla partita di questa sera contro il Servette, sarà sponsorizzato dal grande festival d’intrattenimento e sport organizzato dall’Arabia Saudita
Una mossa che ha sorpreso tutti quella del club giallorosso che incasserà da “Riyadh Season” 25 milioni di euro in due anni. L’Arabia saudita è la rivale più accreditata con Roma per ospitare l’Expo 2030, ecco perché molti non hanno capito la scelta fatta dalla società della famiglia Friedkin.
Il 28 novembre prossimo 179 Paesi voteranno a Parigi per assegnare la sede dell’Expo 2030, una manifestazione che porterà alla nazione vincente un indotto stimato intorno ai 10 miliardi di euro. Roma è tra le più serie candidate alla vittoria finale e da mesi sta lavorando per ottenerla.
“L’AS Roma è lieta di annunciare una nuova partnership biennale con Riyadh Season, che vedrà uno dei più importanti eventi mondiali di intrattenimento apparire sulla maglia giallorossa”, questo il comunicato ufficiale con cui la società giallorossa annunciava, con un colpo a sorpresa, l’accordo commerciale con la società dello sport e del divertimento dell’Arabia Saudita. Un accordo che già da stasera, per l’esordio casalingo in Europa League, vedrà Lukaku e compagni indossare la maglia rossa a bordi gialli griffata del nuovo main sponsor. Un accordo molto importante per le casse societarie da 25 milioni di euro in due anni. “La maglia giallorossa è unica, è sinonimo di AS Roma in tutto il mondo e siamo orgogliosi che Riyadh Season da oggi sarà associata a una maglia così iconica”, ha dichiarato Sua Eccellenza Turki Alalshikh, Presidente della General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita.
L’accordo commerciale della società capitolina con l’Arabia Saudita ha lasciato interdetto l’entourage del Campidoglio, sindaco Gualtieri in testa. Infatti, proprio il paese arabo è rimasto l’unico serio concorrente insieme a Roma nell’assegnazione dell’edizione dell’Expo del 2030 che si terrà a Parigi a fine novembre. Una mossa che ha spiazzato il primo cittadino della Capitale. “Non sarà certo una maglia a influenzare il voto degli ambasciatori di 180 paesi aderenti al BIE“, è il commento di Gualtieri, “ma il fatto che il nome della principale rivale della Capitale per la sfida di Expo apparirà sulle magliette di una delle due squadre di Roma non può far piacere”. E aggiunge ironicamente, “temono la nostra candidatura e quindi mettono in campo tutto ciò che hanno per non sbagliare nemmeno una mossa”, continua Gualtieri, “ma noi consideriamo ancora aperta la sfida e continueremo a impegnarci per Expo fino alla fine”. Resta il fatto che, alle firme ufficiali tra la Roma e il nuovo main sponsor, immediatamente sono stati pubblicati tutta una serie di video e di shooting fotografici che fanno pensare che l’accordo tanto a sorpresa non fosse, e questo acuisce il malumore del Campidoglio.