La Roma, dopo i quattro gol in Europa League, confeziona un altro poker, questa volta al Cagliari e continua a risalire in classifica
La squadra di Josè Mourinho era attesa a una grande prova contro il Cagliari di Ranieri, soprattutto dopo tutto il polverone alzato dalla prima pagina del Corriere dello Sport di sabato. La squadra giallorossa fornisce una prestazione di forza e autorevolezza, mostrando quindi di essere assolutamente dalla parte dell’allenatore, travolgendo 4-1 i rossoblù E infilando così la terza vittoria consecutiva dopo il Frosinone e il Servette in Europa League.
Purtroppo nel post partita c’era preoccupazione nell’ambiente giallorosso per le condizioni di Paulo Dybala, uscito in lacrime dal campo a inizio secondo tempo per un duro colpo ricevuto sul ginocchio. Anche Mourinho interrogato sulle condizioni dell’argentino è sembrato poco ottimista.
“Quando lui non è ottimista, io non sono ottimista. Dobbiamo aspettare domani per gli esami, ma io mi fido molto delle sensazioni del giocatore. Paulo non è ottimista. I dettagli sono per i medici, aspettiamo. Io ho solo fatto una domanda al giocatore”.
Dopo gli anni Premier League oggi ha incontrato di nuovo Ranieri
E’ un signore. L’allenatore che ha fatto il più grande miracolo della storia della premier league. Ha vinto la ‘Special One’. Quando sei più giovane e in competizione puoi fare delle cose di cui ti penti. Con il tempo abbiamo imparato a conoscerci e lui è uno di quelli che rispetto più di tutti nel calcio. E’ un amico anche se la distanza nel calcio non permette di avere rapporti stretti”.
Come vede l’ambiente intorno a se?
“Io lavoro con i giocatori ogni giorno e con tutto lo staff. E’ come se fosse una bolla, viaggiamo insieme, mangiamo insieme e tutto il resto. Abbiamo pensato che bisognava vincere partita dopo partita. Io poi vivo isolato, non ho tanta vita sociale e quindi non sento la gente parlare di queste cose. Non penso a nessun altro. Non sono una bambino e penso a quello che voglio per me. Siamo lì e non siamo lontanissimi dai posti che vogliamo. Adesso peccato che la gente va via in nazionale. Sicuro perdiamo Paulo per un po’ di tempo però vediamo se possiamo recuperare qualcuno. Oggi è stata dura, ma abbiamo avuto grande spirito di squadra”.
Le ha fatto piacere la smentita della società sull’esonero?
“Non so di cosa parli. Io ho un contratto fino al 30 giugno e so perfettamente quello che voglio, ovvero dare tutto quello che posso alla Roma. La società non ha nessun problema con me. Son qui per aiutare i ragazzi e la società a prendere i risultati che vogliono, perché questa è la nostra vita”.
Sulla scelta dei due mediani
“Abbiamo cercato un po’ più di solidità. A Genova la partita è stata stranissima, abbiamo perso tanto tempo ad analizzarla e abbiamo pensato che, dato che non siamo una squadra super veloce a centrocampo, a parte Sanches, era importante trovare solidità ed equilibrio. Non abbiamo sofferto il contropiede, abbiamo trovato un po’ più di compattezza. Quando c’è Dybala occupa la zona sulla destra, mentre Pellegrini e Aouar sulla sinistra. Era una partita dura per noi perché in panchina avevamo solo Pagano e Pisilli a centrocampo. Quando prendi tre gialli a centrocampo nel primo tempo è stata dura”.