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Roma, cambia tutto i Friedkin pronti a una rivoluzione

La confusione regna sovrana in casa giallorossa e la società guidata dagli americani è pronta a modificare ogni cosa: basterà?

Cambi di nuovo tutto. Ancora. Nella Roma si sta prefigurando l’ennesimo ribaltone. Di quelli che erano quasi annunciati appena qualche giorno dopo l’arrivo di Ivan Juric, probabilmente l’allenatore nel momento e nel periodo sbagliato.

I Friedkin si preparano a cambiare tutto ancora una volta (Ansa Foto) Romacityrumors.it

La confusione, insomma, regna sovrana con la proprietà americana pronta a rivedere quelle che erano le proprie convinzioni snocciolate subito dopo l’esonero di Daniele De Rossi. E con un comunicato che, detto sinceramente, faceva anche un po’ sorridere, anche perché gli americani avevano scelto Juric, scritto da loro nel comunicato, “per vincere trofei“.

E già questo lascia perplessi considerato che si parla di Juric che, con tutto il rispetto, non ha mai vinto un trofeo in vita sua, quindi un concetto messo lì tanto per dire qualcosa che dia entusiasmo, solo che fatto nella maniera più sbagliata possibile. E infatti da quel comunicato si è avuta la certezza che più di qualcosa non stava andando nel verso giusto.

Si è proseguito su questa strada, anche perché era acclarato che fosse una bugia, anche perché a quelle parole sulla conquista dei trofei nemmeno gli stessi Friedkin ci credevano. E non è un mistero che gli americani, da lì a qualche giorno dopo, hanno ripreso i contatti con l’ex tecnico che avevano esonerato giorni prima. La verità è che il cambio in panchina non ha migliorato nulla e la frenesia dei Friedkin ha fatto il resto tra i soldi che sono stati spesi e la velocità con cui sono state avallate le scelte di Lina Souloukou.

I Friedkin sono pronti a richiamare De Rossi

Il problema che ha accentuato l’amarezza e la delusione della scelta su Juric sono state anche le parole del tecnico che parla comunque di una Roma sempre pronta e addirittura bellissima, anche se lui per primo, come nel caso dei Friedkin, sta dicendo una bugia con la consapevolezza di dirla.

Ora il “povero” (si fa per dire) Juric ha 180 minuti per riprendersi e rifarsi, anche se la sensazione è che il più sia già deciso, nel senso che se va bene con la Dinamo Kiev all’Olimpico giovedì e tre giorni dopo la Fiorentina a Firenze, poi magari ci sarà un’altra partita che deciderà. La certezza è che il futuro di Juric, che lo aveva voluto l’ex ceo Lina Souloukou mettendosi d’accordo con il manager Riso in fretta e furia, sia già segnato.

I Friedkin sono pronti a richiamare Daniele De Rossi e a salutare Juric (Ansa Foto) Romacityrumors.it

Il ritorno di De Rossi, che non è così scontato che dica di sì (e in quel caso dovrebbe dimettersi ndr), potrebbe sicuramente abbassare la contestazione anche se non terminare del tutto. Ma attenzione. Lo scenario sembra già tutto delineato, con Juric in bilico e il rientro di De Rossi più che altro perché è ancora stipendiato e ha un contratto di altri due anni, ma i Friedkin a volte amano sorprendere.

E chissà che non lo facciano anche stavolta, magari tenendo i due allenatori, Juric e De Rossi, e andando a chiamare un terzo allenatore di fama (Allegri?), ma chiunque sia, e semmai sarà, prima di accettare farà le sue valutazioni in maniera profonda considerato che venire alla Roma adesso, significa anche rischiare tantissimo. Forse troppo.