Dopo 27 anni la Centrale del Latte torna nelle mani del Comune di Roma, in seguito all’addio del colosso francese Lactalis, che attraverso la Parmalat ha controllato in tutti questi anni l’azienda romana
Il Comune di Roma riacquisisce la Centrale del Latte Spa, grazie a una recente sentenza della Corte d’Appello, che ha stabilito come la Parmalat, società del gruppo Lactalis, deve riconsegnare la quota di maggioranza del 75 per cento delle azioni che torneranno così al Comune, che ne deteneva già quasi il 7.
La vicenda ha inizio sul finire degli anni 90 quando, l’allora presidente della Società Sportiva Lazio e della Cirio, Sergio Cragnotti, acquista la Centrale con una clausola di non rivendibilità entro cinque anni dalla firma. L’imprenditore non rispetta quella clausola, vende il Gruppo Parmalat ai francesi di Lactalis e con esso la Centrale.
Dopo quasi trent’anni anni la Centrale del Latte di Roma torna sotto il controllo del Comune di Roma. La separazione dal colosso francese Lactalis, che attraverso Parmalat ha controllato per anni lo stabilimento dove si produce “il latte dei romani”, ha spianato la strada al Campidoglio, che è tornato così a gestirlo con la maggioranza delle azioni. Si chiude così una vicenda anomala iniziata a cavallo degli anni 2000, quando l’allora presidente della Cirio Sergio Cragnotti acquista la Centrale del Latte, ma senza rispettare il vincolo di cinque anni per poterla rivedere cede tutte le sue quote del gruppo Parmalat, dove aveva inglobato anche l’azienda romana, ai francesi di Lactalis. Il Comune incassò la penale di 15 miliardi di lire che innescò comunque una lunga battaglia giudiziaria a colpi di carte bollate. Attraverso una serie di sentenze che hanno più volte ribaltato la situazione, ora è arrivata quella definitiva della Corte d’Appello che ha restituito le quote di maggioranza del 75% che il Comune ha provveduto ad aggiungere al 6,7 già detenuto, diventando così di nuovo proprietario dell’azienda.
Indubbiamente si chiude un’epoca. Una vicenda che si è trascinata troppo per le lunghe e l’annuncio che dal 2024 sarà azzerata la produzione dei marchi Parmalat apre lo scenario più complesso e ambizioso per la Centrale che, dopo anni in cui ha legato i suoi destini a quelli della multinazionale francese e dei suoi prodotti, deve adesso tornare a camminare con le sue gambe, puntando davvero sul latte di Roma e sui suoi derivati. Questo il compito non facile, ma sicuramente stimolante, che spetta a Fabio Massimo Pallottini, già presidente di Italmercati (Rete italiana dei mercati ortofrutticoli e ittici all’ingrosso) e direttore generale del Car, il Centro Agroalimentare di Roma a cui è stata affidata la guida operativa dell’azienda. “Riportiamo la Centrale nel cuore dei romani oltre che sulle loro tavole”, ha detto Pallottini appena insediato.