Nuovo episodio controverso tra Mourinho e un arbitro di Serie A. Lo Special One viene espulso e lascia lo Stadio Olimpico
La divertente partita tra Roma e Atalanta, non sembra aver divertito particolarmente José Mourinho che, dopo l’espulsione subita, ha scelto di non presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti presenti allo Stadio Olimpico e di lasciare immediatamente l’impianto.
Un silenzio stampa non inedito per lo Special One che, in altre occasioni controverse, ha scelto di non parlare, costringendo la società a fare altrettanto.
Una partita sorprendentemente accesa ha deliziato gli spettatori di Roma-Atalanta. In palio punti importanti per la lotta alla zona Champions e l’orgoglio di due allenatori caratterizzati da personalità piuttosto frizzanti. Gasperini ha, come suo solito, commentato con sorrisi sarcastici gli episodi dubbi, mentre lo Special One, altrettanto in linea con il suo personaggio, si è esibito in una perpetua lamentela. Sbraitare e urlare contro assistenti e arbitri è ormai una caratteristica distintiva del tecnico portoghese, che sembra aver intenzione di inimicarsi ogni direttore di gara della massima lega italiana.
Se è vero che si tratta di un atteggiamento in parte riscontrabile anche nel Mourinho del triplete, nel caso dell’avventura romanista, ci troviamo di fronte ad un’intera città galvanizzata dal proprio condottiero, sempre più convinto di essere al centro di un accanimento arbitrale.
L’impressione, tuttavia, è che gli arbitri abbiano assunto un occhio critico nei confronti delle mourinhiate, anche e soprattutto per evitare di divenire bersagli di giornali romani e insulti dei tifosi. I due episodi che hanno scatenato l’espulsione di Mou, riguardano curiosamente i due diamanti giallorossi: una volta Dybala e l’altra Lukaku, i due calciatori vengono atterrati irregolarmente dai propri scaltri avversari, che approfittano di una scarsa visuale dell’arbitro sull’intervento. Mou non ci sta e, in entrambe le occasioni (in particolare la seconda su Lukaku), inizia ad urlare con veemenza. Aureliano estrae prima il giallo e poi rosso, con l’intero Stadio occupato a esprimere il proprio disappunto.