La municipalizzata del traffico ha deciso di dare una svolta alla gestione dei mezzi pubblici. Le tante (troppe) aggressioni subite, portano l’Atac ad un bivio. E da ora cambierà tutto
Il numero delle aggressioni perpetrate ai danni di autisti e controllori è in continua crescita. Un fenomeno che negli ultimi anni si è moltiplicato in modo netto: il personale Atac sta vivendo degli allarmi continui, con episodi che continuano a creare preoccupazioni e disagi. In media circa due a settimana: numeri preoccupanti che hanno portato la municipalizzata dei trasporti a studiare delle contromosse. Il tredici novembre scorso all’Eur due passeggeri, che erano entrati su un autobus senza biglietto, si sono scagliati contro gli operatori che chiedevano di esibire il tagliando.
Pochi giorni prima a via Candoni, un mezzo in transito era stato colpito da una fitta sassaiola. Situazione simile a Casina Mattei con vetri colpiti dal fitto lancio di oggetti e sassi. I numeri sono decisamente preoccupanti: solo nel 2024 nella capitale si sono vissute cinquantasei aggressioni. Ben trentasette di queste sono state realizzate contro il personale di vettura: sedici contro i verificatori dei biglietti due contro operai e una al capolinea.
Conteggi che non tengono conto degli insulti, delle minacce, delle aggressioni verbali o dei semplici atti vandalici, che ormai sono diventati una sorta di routine con la quale gli operatori sono costretti a convivere. Un accumulo di ostilità che genera stress, calo di attenzione e un senso di vulnerabilità che porta ad affrontare il normale lavoro con ansia e preoccupazione. Atac ha deciso di scendere in campo al fianco dei suoi operatori, provando a migliorarne la sicurezza.
L’azienda che gestisce il trasporto pubblico ha pensato ad una grande novità, destinata a cambiare la situazione. Da adesso, nel mondo dei trasporti ci saranno delle grandi sorprese: che miglioreranno la sicurezza degli operatori. Per contrastare il numero sempre crescente di aggressioni, Atac ha deciso di dotare il proprio personale di body-cam, che serviranno per intimorire i potenziali aggressori. I piccoli dispositivi che saranno fatti indossare agli operatori si accenderanno in caso di criticità e sono stati concepiti per diventare uno strumento di tutela e deterrenza. Partirà una sperimentazione di circa tre mesi, studiata con l’obiettivo di ricreare dei presupposti completamente diversi per autisti e controllori.
Le body-cam saranno studiate con tre modelli diversi, capaci di registrare immagini e geolocalizzazione solo quando necessario. I filmati saranno accessibili esclusivamente a personale autorizzato e forze dell’ordine. Una piccola scatola nera da attivare in caso di rischio, pensata per prevenire, documentare, scoraggiare. A marzo, dopo la valutazione della sperimentazione con prefettura, regione e sindacati, si prevederebbe l’arrivo delle prime 250 body-cam definitive. L’obiettivo è chiaro: smettere di considerare la sicurezza un lusso e restituire ai bus di Roma un minimo di normalità.
Ma non si tratterà dell’unica variazione sul tema sicurezza. Insieme alla sperimentazione con le telecamere, arriveranno anche dei veri e propri agenti di scorta, che accompagneranno i controllori. Atac ha pensato di mettere in campo sessanta guardie giurate, destinati ad affiancare circa 240 verificatori dopo un periodo di formazione ad hoc. Una misura che la dice lunga sul livello di allarme raggiunto.