L’ex tecnico della Nazionale spiega i motivi che lo hanno portato a dire addio alla panchina azzurra. E accusa il presidente Federale
A distanza di due giorni dal suo addio improvviso alla Nazionale italiana, Roberto Mancini torna a parlare. E lancia accuse dirette a Gravina e a tutta la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il tecnico, vincitore dell’ Europeo nel 2021, spiega i motivi che lo hanno portato a lasciare la panchina azzurra, parlando di una differente veduta (su numerosi aspetti) con il presidente federale.
A poche ore dall’annuncio, Mancini scrisse sul suo profilo Instagram: “Le dimissioni da CT della Nazionale sono state una mia scelta personale. Ringrazio il Presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della FIGC. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’Europeo 2020. È stato un onore“.
Oggi l’ex ct accusa Gravina e si difende dalle accuse di chi lo ha considerato una sorta di traditore. Mai nella storia italiana un tecnico si era dimesso dalla panchina della Nazionale alla vigilia di Ferragosto e poco prima di due impegni ufficiali. Tra 19 giorni (il 3 settembre) l’Italia si radunerà a Coverciano. Ma Roberto Mancini, in un’intervista rilasciata a Repubblica, spiega il suo punto di vista, mettendo in risalto frizioni con il numero uno della Figc. Su idee, vedute e scelte.
L’ex tecnico della Nazionale parte difendendosi dagli attacchi ricevuti: “Non ho fatto niente per essere massacrato così, mi sono solo dimesso e ho detto che è stata una mia scelta. Gravina da tempo pensava cose opposte alle mie, per questo me ne sono andato. Volevo un segnale dal presidente, se avesse voluto mi avrebbe trattenuto”. Gravina, da un anno, intendeva snellire lo staff tecnico a disposizione di Mancini. Voci interne alla Figc avevano già manifestato un certo mal di pancia del numero uno federale di fronte all’immagine della panchina, dove sedevano più maglie bianche (i collaboratori di Mancini) che azzurre (i giocatori). Tra la fine di giugno e luglio c’era stato un intervento specifico (che sembrerebbe essere stato concordato) con le nuove nomine: Bollini come vice, l’ingresso di Barzagli per la fase difensiva, il ritorno di Gagliardi (match analyst all’Europeo).
“Sono sempre stato corretto – ha continuato Mancini – si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di due persone di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo”. Cosa prevede ora il futuro per Roberto Mancini’ “Potevo dimettermi prima, ma ho lasciato a 25 giorni della prossima partita, non 3“. In molti hanno parlato di una possibilità offerta in arrivo dall’Arabia Saudita come possibile motivazione che avrebbe fatto vacillare Mancini fino a prendere la decisione delle dimissioni: “Io in Arabia? Non voglio pensarci, quello che dico è indipendente dal mio futuro”. Parole che lasciano aperta più di una porta.
La Nazionale ha invece virato su Luciano Spalletti. A meno di clamorose novità, il tecnico di Certaldo, fresco vincitore del titolo con il Napoli, sostituirà Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale. A breve ci saranno le prime gare per le qualificazioni europee. Il primo settembre erano attese le convocazioni ufficiali di Roberto Mancini. Spalletti (o chi per lui) avrà poco più di due settimane per iniziare a studiare la nuova Italia.