Il presidente della Lazio Claudio Lotito torna sulla polemica relativa al caro biglietti. Le verità del patron su stadio e su Provedel
Il caro biglietti, lo studio sullo stadio Flaminio, la scelta sui giocatori che compongono la rosa attuale della Lazio e il caso Provedel. Il presidente della Lazio Claudio Lotito risponde ad ogni tipo di domanda. E chiarisce la sua posizione. Partendo dal tema più scottante: il caro biglietti.
La società, in vista della sfida di lunedì sera contro il Verona (valida per la quarta giornata di campionato), ha fissato il prezzo della Curva Maestrelli e dei Distinti a quaranta euro, scatenando la reazione polemica dei tifosi. Sui social, nelle radio, i sostenitori biancocelesti hanno espresso il loro malcontento per una cifra fuori portata.
Lotito difende la scelta: “Abbiamo dato la possibilità di poter sottoscrivere gli abbonamenti a cifre bassissime: chi si è abbonato può assistere alle gare a dieci o dodici euro a partita. La campagna abbonamenti è stata aperta tre volte e sono stati sottoscritti tanti abbonamenti”, ha dichiarato Lotito uscendo da Montecitorio. La Lazio ha fatto registrare oltre 28.500 abbonamenti. “Se le persone ritengono di non voler partecipare, poi non si possono lamentare di prezzi che sono in linea con quelli attuali. Avevamo fatto apposta quelle cifre per permettere a tutti di poter vedere le gare a cifre alla portata. E infatti c’è stata una buona risposta”.
La Lazio in estate ha cambiato fisionomia: da Sarri a Baroni (con l’intermezzo di Tudor), salutando gran parte del gruppo storico che ha caratterizzato gli ultimi anni del club: Immobile, Luis Alberto, Cataldi, Kamada e prima ancora Milinkovic, hanno salutato la capitale. Scelte che hanno portato i tifosi a criticare la strategia e a guardare con pessimismo al futuro. “Qual è l’obiettivo della Lazio? Gli obiettivi non si fissano, ma si centrano. Per raggiungerli bisogna allestire una squadra competitiva. Per far si che vinca la squadra, è necessario che tutti remino dalla stessa parte. Stiamo lavorando per permettere che tutto vada per il verso giusto. Noi abbiamo cambiato tanto: non al ribasso. La Lazio aveva bisogno di un rinnovamento organizzativo e di squadra: dovevamo renderla più giovane e con giocatori di potenzialità per raggiungere dei traguardi importanti”.
Lo scorso anno, la squadra ha chiuso la stagione al settimo posto: “La cosa più importante è creare un gruppo umile, unito, determinato: solo chi considera la Lazio come un punto di arrivo e non di partenza, può aiutarci ad andare avanti e a raggiungere un buon livello. Lo scorso anno la Lazio ha perso partite con squadre come Genoa, Udinese, Salernitana, club dal valore più basso: c’è stato quindi un problema di concentrazione: per questo abbiamo cambiato. Noi abbiamo cercato giocatori che son pronti a dare tutto per la Lazio”. Contro il Milan, i biancocelesti hanno subito due gol evitabili, sui quali il portiere Provedel non è sembrato sicuro. “Alla Lazio non c’è nessun caso Provedel. Abbiamo due portieri: Provedel e Mandas, che hanno dimostrato il loro valore e non abbiamo mai creato problemi su nessuno dei due”.
Chiusura dedicata al progetto legato allo stadio Olimpico. La Lazio è vicina a chiudere l’accordo con il Comune? “Non si tratta di essere vicini o lontani – conclude Lotito – noi stiamo predisponendo tutta la documentazione idonea, atta a far capire l’importanza di questa scelta per l’intera città. Stiamo impiegando del tempo perchè stiamo preparando un’opera importante che salvaguardi la qualità architettonica dello stadio, cercando di adeguarlo alle necessità attuale. E’ come se Nervi lo ampliasse alla base delle esigenze di oggi. Si tratta di un grande senso di responsabilità, per permettere alla città di Roma di avere uno stadio nuovo, all’avanguardia e salvaguardando il valore storico”.