Lazio, Sarri: “La champions deve essere un onore, abbiamo lottato due anni per raggiungerla”

L’allenatore della Lazio ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’esordio nella massima competizione continentale

La sconfitta di Torino contro la Juventus ha fatto male, lasciando la sensazione che la squadra non abbia fatto il massimo, soprattutto dal punto di vista della concentrazione. Con un atteggiamento troppo remissivo all’inizio e anche nello sforzo finale dopo aver riaperto la partita con il gol di Luis Alberto. Ora c’è la vetrina più bella, con l’esordio in Champions League contro l’Atletico Madrid dell’ex Simeone.

Sarri alla vigilia di Lazio – Atletico Madrid – Roma.Cityrumors –

La Lazio torna in Champions League a distanza di alcuni anni dall’ultima partecipazione. Era la stagione 2020-21, quella del post covid, quando la Lazio, allora allenata da Simone Inzaghi, approdò agli ottavi di finale a eliminazione diretta dopo aver passato il turno ai gironi senza perdere una partita. Due vittorie e 4 pareggi contro Borussia Dortmund, Bruges e Zenit San Pietroburgo, prima di essere eliminata dal Bayern Monaco.

Una qualificazione meritata

Il meritato secondo posto della scorsa stagione ha portato in dote il ritorno nella manifestazione più importante, quella Champions League che la Lazio disputò tre stagioni fa, ma a porte chiuse, come tutte le altre squadre, a causa delle restrizioni per la pandemia. Questa volta la gente laziale potrà accompagnare i propri beniamini e l’attesa è grande, infatti sono  già 50mila i biglietti venduti per l’esordio di domani contro l’Atletico Madrid. “I ragazzi hanno lottato per due anni per giocare questa partita, ora lo devono fare. Si deve pensare ai sacrifici fatti, il livello di motivazione quindi deve essere altissimo”, Maurizio Sarri spinge forte sulle giuste motivazioni che devono avere i giocatori per affrontare una manifestazione così prestigiosa, ma anche così difficile. Ma quale Lazio troveremo in campo domani? Mi aspetto che la squadra prosegua nei miglioramenti togliendo i difetti di inizio stagione”, risponde l’allenatore della Lazio alla luce della partita di Torino. “I difetti più evidenti ora sono un approccio alla partita in cui facciamo fatica. E poi i momenti decisivi nelle zone decisive di campo. Troppo morbidi in area nostra e in quella avversaria. A livello di gioco negli altri 70 metri di campo stiamo facendo anche dei passi in avanti”. 

Dopo 3 stagioni la Lazio torna in Champions League – Roma.Cityrumots – Ansa foto

Dove può arrivare la Lazio

“Ci poniamo obiettivi di gara in gara, pensiamo solo a domani, trovare un risultato positivo è importante. Poi uno vede il Celtic e sulla carta si accorge che è la squadra più forte del girone. Stiamo facendo tutte ipotesi ora, serve solo il massimo per domani”.

La Champions League è un’occasione per svoltare?

“Penso che bisogna andare gara per gara, pensare ai singoli eventi. Ora il calendario ci propone questo, abbiamo dei problemi da risolvere, ma anche la consapevolezza di aver fatto meglio contro Napoli e Juve rispetto alle prime due. Ora serve il passo decisivo. Contro le squadre forti ci sono sempre opportunità e rischi”.

Subito un avversario molto duro all’esordio

“La nostra squadra è rimasta corta nelle ultime due. C’è stato un approccio meno deciso, per questo il baricentro è stato più basso all’inizio. Ma non ci siamo mai scomposti e non abbiamo concesso ripartenze agli avversari. Mi dispiace che stiamo subendo gol in situazioni facilmente evitabili, anche quando siamo disposti bene. Sono stati 54 i palloni giocati nell’area avversaria, senza tradurre in qualcosa di concreto. Questo mi fa rabbia, serve fare meglio nelle situazioni sporche nelle due aree. Domani giochiamo con l’Atletico, serve un risultato, se sia il migliore o il peggiore avversario ora non lo so. I risultati non sono positivi, dovrebbe essere teoricamente un brutto momento per noi, ma non dobbiamo pensare a questo. Fare un risultato positivo sarebbe importante in ottica qualificazione”. 

Cambierà qualcosa a livello di uomini o di tattica?

“Noi siamo più strategici che tattici. Andiamo sulla filosofia e non sulla singola partita, l’idea è far funzionare al meglio le nostre cose. Ora non ci stiamo riuscendo”.

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