Decine e decine di segnalazioni arrivate ai numeri di pubblica sicurezza. Numerosi automobilisti hanno segnalato questa scena: una donna, completamente ricoperta di sangue, che correva ai margini del Raccordo Anulare. Ecco cosa è successo
Poteva essere l’ennesimo caso di femminicidio: ancora una volta una brutale aggressione ai danni di una donna stava per concludersi nel modo peggiore: un uomo stava accompagnando la sua ex compagna in automobile, quando è scattata una lite furiosa all’interno della vettura. Urla, qualche colpo proibito, prima che dal nulla spuntasse un coltello. La furia omicida dell’uomo si è abbattuta sulla donna, che è stata colpita con numerose coltellate.

E’ stata raggiunta al viso, al torace, alla testa e alle mani. Più colpi inferti dal suo ex compagno mentre si trovavano a bordo di un’auto sul Grande raccordo anulare di Roma. In pochi secondi Stephany Melissa, una ragazza di trentasette anni originaria del Perù, ha subito un’aggressione che stava per trasformarsi in fatale. Il suo ex compagno non accenna a fermarsi e continuava a colpirla con una violenza inaudita.
Vistasi perduta, la 37enne e madre di tre figli, ha cercato disperatamente una via di fuga: nonostante l’auto fosse ancora in cammino, è riuscita a divincolarsi dalle grinfie dell’uomo e ad aprire lo sportello. Si è lasciata cadere ed ha iniziato (con le forze che le erano rimaste) a correre disperatamente sul Grande Raccordo Anulare. Chiedendo aiuto. L’immagine che numerosi guidatori si sono trovati davanti è stata emblematica: una donna completamente ricoperta di sangue, stava correndo disperatamente sul margine della strada, all’altezza del chilometro quattordici, tra gli svincoli Cassia e Flaminia, nel quadrante Nord della capitale. In molti hanno preso il telefono cellulare e hanno chiamato il numero unico di pronto intervento.
Le chiamate alle forze dell’ordine: “C’è una donna piena di sangue”
“C’è una donna ricoperta di sangue che corre sul Raccordo Anulare”, il tono di molte chiamate. Alcuni hanno inizialmente pensato ad un investimento, ma la realtà era completamente diversa. Le segnalazioni hanno colto nel segno e in pochi minuti diverse pattuglie hanno raggiunto il posto. “E’ stato il mio ex compagno” sarebbe riuscita a dire la donna ai soccorritori, terrorizzata dal fatto che l’uomo potesse fare del male ai figli che aveva lasciato poco prima a scuola. Proprio per questo ha tentato di dare informazioni utili per metterli al sicuro. La 37enne è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata in ospedale in codice rosso con diverse ferite sul corpo e sul viso.

I medici l’hanno operata d’urgenza. Si trova ancora in prognosi riservata, ma non dovrebbe rischiare la vita. L’ex compagno, dopo l’aggressione e una volta resosi conto che la donna era stata soccorsa e stava per denunciarlo, si è allontanato velocemente facendo perdere le sue tracce. E’ partita una vera e propria caccia all’uomo con posti di blocco scattati in diverse zone della città. Sulla vicenda indagano i poliziotti della Squadra Mobile, che hanno immediatamente ascoltato i testimoni e prelevato le immagini dalle telecamere poste sul Grande Raccordo Anulare, che potrebbero aver immortalato la fuga e la corsa della donna. Non appena le sue condizioni cliniche lo consentiranno gli investigatori sentiranno anche Stephany Melissa per chiarire nei dettagli la dinamica dell’accoltellamento. L’ipotesi è che il suo ex, con cui pare avesse interrotto la relazione da qualche mese, abbia impugnato il coltello al culmine di una lite.
Non ci sarebbero stati episodi di violenze in passato. L’episodio ha sconvolto l’opinione pubblica e il mondo della politica. I consiglieri capitolini di Italia Viva Valerio Casini e Francesca Leoncini si sono detti “sconvolti e profondamente indignati per la brutale aggressione “. Parlano di un fatto “di una ferocia inaudita che soltanto per puro caso non si è trasformato in un nuovo femminicidio – aggiungono -. Siamo di fronte all’ennesima manifestazione di un fenomeno che in Italia continua a mietere vittime settimana dopo settimana: dall’inizio dell’anno i femminicidi registrati sono 76, nella maggior parte dei casi avvenuti all’interno delle mura domestiche, per mano di mariti, conviventi o ex partner” concludono.