Le valutazioni dei calciatori biancocelesti al termine della settima giornata di campionato, che ha visto gli uomini di Baroni affrontare i toscani
Quarta vittoria consecutiva per la Lazio di Baroni, che dopo i successi con Dinamo Kiev, Torino e Nizza, batte anche l’Empoli e chiude il mini ciclo (da sosta a sosta) con cinque vittorie e una sconfitta (a Firenze e arrivata al termine di una gara segnata da episodi arbitrali discutibili). Contro i toscani (passati in vantaggio per uno sfortunato infortunio di Provedel), decidono i gol di Zaccagni e Pedro, alla seconda rete consecutiva.
Provedel 6: Dopo nove minuti è tradito da una zolla dell’Olimpico. Cade a terra e viene beffato dal colpo di testa di Esposito. Il resto del match lo vive con relativa serenità.
Lazzari 6: La sua partita dura poco più di mezz’ora: si infortuna, tentando uno scatto sulla fascia destra. Fino a quel momento era stato tra i più intraprendenti.
Gila 6,5: Bravo, sicuro e attento nell’uno contro uno: quando nel primo tempo la Lazio fatica a trovare spazi, si propone in fase offensiva. In costante crescita.
Romagnoli 6: Sorpreso dalla scivolata di Provedel, si fa scavalcare in elevazione da Esposito. Ingaggia un paio di duelli uno contro uno con Solbakken, uscendone vincitore
Nuno Tavares 7: Quarantaquattro minuto in letargo, con tutto l’Olimpico che attende con ansia una sua giocata. Si accende all’ultimo pallone del primo tempo e scodella al centro dell’area di rigore il pallone che Zaccagni trasforma nel pareggio. Poi da il via all’azione che porta al rigore. Quando si accende lui, si accende la Lazio.
Guendouzi 7,5: I novanta minuti di giovedì, giocati su un campo infame, non si fanno sentire: lotta, corre, attacca, crea assist e aiuta la difesa. E’ ovunque e sembra non risentire delle tante gare disputate.
Rovella 8: Corre, cuce, tampona, riparte e protesta. Primo tempo di lotta e di ordine. Tenta anche un cost to cost di ottanta metri, che non riesce a concludere. Sembra avere cinque polmoni. Lotta su ogni pallone con grinta e cattiveria. Il migliore.
Isaksen 6: Il più pericoloso nel primo tempo: in una Lazio che sembra sulle gambe, è uno dei più attivi. Ha la grande occasione, davanti a Vazquez: non la sfrutta. Cala nella ripresa.
Dia 6: Gira sul primo palo un pallone che meritava maggior fortuna. Si procura il calcio di rigore, tra tante pause. E’ la prima gara nella quale non riesce ad incidere. Esce nel finale.
Zaccagni 6,5: Inizia la partita con un colpo di testa pericoloso, poi sfiora l’eurogol in rovesciata. A fine primo tempo, si avventa sull’assist di Nuno Tavares e pareggia. Nella ripresa, dopo il calcio di rigore che Castellanos batte al suo posto, si carica la squadra sulle spalle. Nel finale prova anche il tiro dal limite.
Castellanos 5,5: Va a prendersi il pallone e decide di battere lui il calcio di rigore, come se gli spettasse di diritto, visto che giovedì scorso non lo aveva calciato. Lo sbaglia: una scelta inspiegabile. Si fa perdonare con l’assist per il gol di Pedro: prima ancora aveva messo Isaksen davanti al portiere. Meglio come rifinitore che come attaccante. Nel finale ha l’occasione per il terzo gol, ma la calcia addosso a Vazquez. Non era giornata.
Marusic 6,5: In campo senza neanche scaldarsi: parte con un bel cross in area avversaria, poi ingaggia una serie di duelli con Cacae e Ekong, che imperversavano dalla sua parte. Buone risposte.
Pedro 8: Sicuri che abbia 37 anni? Entra con lo spirito giusto e ancora una volta si dimostra decisivo. Calcia sotto la traversa, mandando in estasi l’Olimpico e ripetendo la prodezza di giovedì scorso contro il Nizza. Si sta ritagliando un ruolo decisivo. Un bene che sia rimasto. Una grande opportunità per Baroni.
Pellegrini sv: Entra nel finale per far respirare Nuno Tavares. Un buon recupero ed un pallone così, così gettato in avanti.
Castrovilli sv: Torna in campo nel ruolo di trequartista, dopo la gara di Firenze dove aveva giocato in regia. Sfiora il terzo gol con un tiro a girare dal limite.
Noslin sv: stavolta la grande chance non gli capita. Si allunga sulla sinistra in un contropiede, che poteva finire in modo più propizio.
Abbiamo preso gol anche per colpa del campo – ha detto il tecnico dei biancocelesti ai microfoni di ‘Dazn’ –, c’è stata una scivolata di Provedel. Loro non hanno mai tirato in porta. Questa era l’ultima partita di un ciclo di gare ravvicinate. La squadra ha voluto e cercato la vittoria, ha portato in campo determinazione e sentimento. È questo che dobbiamo trasmettere ai nostri tifosi. Siamo ambiziosi come la società e la città, ma dobbiamo passare dal lavoro. Dobbiamo creare un’identità forte, non dobbiamo fermarci a guardare le classifiche. Ho l’età giusta per tenere legati i giocatori alle prestazioni e alla cura dei dettagli“.
“Sapevamo che era una partita difficile, loro sono tosti. Alla fine è una vittoria molto molto importante. Gol? Ho visto la giocata di Taty, ha controllato bene e la giocata è stata molto veloce. Ho fatto un bel controllo davanti, ho guardato la porta e ho fatto un bel tiro che è uscito bene. La prestazione è di tutta la squadra, abbiamo iniziato male con quel gol ai primi minuti ma poi abbiamo avuto mentalità e forza e abbiamo vinto. Il gol in Europa era più difficile, ma sono bellissimi tutti e due. Erano importantissimi”.