L’ex attaccante della Lazio sul momento dei biancocelesti: “Lo scorso anno Immobile, Zaccagni e Anderson segnavano più spesso e coprivano certe mancanze”
Cinque sconfitte in undici giornate di campionato. Un bottino davvero troppo poco esaltante, per una squadra che la scorsa stagione è stata costantemente tra le prime quattro posizioni della classifica, ed ha chiuso alle spalle del Napoli, centrando un meritato secondo posto e la qualificazione in Champions League. Cosa è successo alla Lazio? Cosa nasconde la sconfitta di Bologna (la sesta stagionale considerando anche il ko di Rotterdam in Champions League) e quali scenari si possono aprire alla vigilia di una settimana decisiva, che inizierà con il ritorno europeo contro gli olandesi e si chiuderà con il derby della capitale contro la Roma di Mourinho?

La Lazio ha palesato una discontinuità di rendimento incredibile. Dopo il successo contro la Fiorentina, raggiunto in extremis e grazie ad un calcio di rigore trasformato da Ciro Immobile al 94′ gli uomini di Sarri avevano accorciato le distanze con la vetta della classifica e per la prima volta si erano trovati ad un punto dai viola e due dal Napoli. Il ko di Bologna rimette nuovamente tutto in discussione e riporta i biancocelesti in un limbo dal quale attualmente sembra difficile venire fuori.
Rambaudi: “A Bologna la solita Lazio. La coperta è corta”
Certo, il calendario come ha spesso dichiarato il tecnico toscano non ha aiutato: la Lazio nelle prime dodici giornate (e comprendendo il derby di domenica prossima), avrà già affrontato Napoli, Juventus, Milan, Roma, Atalanta, Fiorentina, più Bologna e Sassuolo. Ma al di là del valore degli avversari, a spaventare tifosi e addetti ai lavori, sono la fragilità difensiva (la squadra di quest’anno sembra la lontana parente di quella dello scorso anno abbonata in clean sheet) e la preoccupante astinenza in zona gol. Da dove nasce la sconfitta di Bologna? Io ho visto la solita Lazio”, ha dichiarato in esclusiva a Notizie.com Roberto Rambaudi, ex attaccante esterno della squadra biancoceleste negli anni novanta e della Nazionale. “La Lazio è stata strutturata dal suo allenatore per cercare di essere il più possibile compatta ed organizzata in difesa. Un modo per subire meno gol possibili. Da due anni ormai la squadra ha questo atteggiamento”.

In questa stagione però, la Lazio ha palesato sia problemi difensivi (subendo troppe reti), che offensivi, non riuscendo a segnare con continuità come accadeva in passato. “Innanzitutto il problema principale è che la coperta è corta. Se copri la testa, ti scopri le gambe e viceversa. Se pensi a coprirti, soffri in attacco, anche perchè questa squadra manca di coraggio e di idee per presentare più uomini in zona gol. La scelta finale è sempre molto latitante”, continua Rambaudi, che evidenzia come Sarri abbia a disposizione tanta qualità in zona gol: “Certo, ed infatti ci si affida solo alla qualità dei propri interpreti. All’individualità. Ma quando questa manca e il talento viene meno, poi non si hanno alternative e si fanno prestazioni come quella di Bologna”, ha continuato l’ex biancoceleste, che ha poi fatto un parallelismo con lo scorso campionato. “L’anno scorso determinati problemi venivano mascherati dalle giocate dei singoli. Immobile, Anderson e Zaccagni ogni due occasioni, una la buttavano dentro. Quest’anno non è così. E dovresti avere un’alternativa di gioco, un’idea diversa, che questa squadra non sembra avere”.
Le scelte di Sarri: Kamada e Vecino fuori dai radar
Uno dei maggiori argomenti di discussione nel mondo biancoceleste, è stato quello della lunghezza della rosa a disposizione di Sarri. Lo scorso anno alcuni calciatori acquistati per dare respiro ai titolari, come Marcos Antonio, Basic e Cancellieri, sono usciti di scena troppo presto. Nelle ultime partite Kamada, Vecino (che ha risolto già diverse gare) e Isaksen, sembrano essere presi poco in considerazione. “L’allenatore – prosegue Rambaudi a Notizie.com – cerca di dare continuità a determinati giocatori perchè li reputa più adatti ad un certo tipo di gioco, ma io credo che ci siano degli elementi che potrebbero darti delle alternative di gioco. Un qualcosa di diverso. Se il tecnico però non pensa che a questa squadra serva qualcosa di diverso, Kamada e Vecino si accomoderanno spesso in panchina”.

Feyenoord e derby decisive
Adesso i biancocelesti saranno chiamati a disputare due gare fondamentali: prima la quarta giornata della fase a gironi della Champions League contro il Feyenoord, poi il derby contro la Roma. “Saranno due esami importantissimi”, continua Rambaudi. “Contro gli olandesi la Lazio dovrà cercare di vincere e per farlo dovrà metterla sul ritmo. Vietato aspettare. Vietato essere passivi. Se aspetti, rischi di andare in difficoltà: serve una partita perfetta, do9ve bisognerà limitare gli errori”. A distanza di cinque giorni arriverà poi la stracittadina contro la Roma di Mourinho. “Altra gara molto importante. La Lazio conosce bene la Roma, i pregi e i difetti. Mi immagino una sfida equilibrata, contro una squadra attenta, organizzata, esperta e chiusa. Ma sono convinto che la Lazio sia più forte della Roma. Ora dovrà dimostrarlo sul campo”.