A Roma il Concertone del Primo Maggio non è solo musica. È anche un piccolo terremoto urbano che cambia il volto della città, almeno per un giorno.
Tra linee deviate, fermate chiuse e strade bloccate, muoversi in zona San Giovanni richiede una buona dose di pazienza — e pianificazione.

Chi conosce la capitale sa bene che il 1° maggio non è un giorno qualunque. Il palco del concertone gratuito, organizzato dai sindacati in piazza San Giovanni, attira decine di migliaia di persone. L’aria è festosa, la musica è protagonista, ma per i trasporti è tutta un’altra storia.
Metropolitane, autobus e viabilità subiscono variazioni importanti, e quest’anno non fa eccezione. Anzi, alcune delle misure adottate fanno parlare di una vera e propria “rivoluzione dei mezzi” per garantire sicurezza e ordine. Il cuore della città sarà blindato già dalle prime ore del mattino.
Se pensavi di prendere la metro A e scendere comodamente a San Giovanni, dovrai rivedere i tuoi piani. La fermata verrà chiusa temporaneamente per ragioni di sicurezza e gestione dei flussi. Stesso discorso per le strade limitrofe, dove sono previste chiusure al traffico e limiti anche per i mezzi pubblici.
Molte linee di autobus subiranno deviazioni o saranno limitate. Un piccolo esempio? I bus che normalmente passano per via Appia, piazza di Porta San Giovanni o via Emanuele Filiberto verranno reindirizzati per evitare l’area concerti. Si consiglia quindi di controllare gli aggiornamenti sul sito ufficiale di Atac o tramite app prima di mettersi in viaggio.
Un’occasione per riscoprire la città a piedi
Se da un lato la gestione dei trasporti a Roma il 1° maggio può sembrare complicata, dall’altro offre una scusa perfetta per lasciarsi la macchina alle spalle e godersi la città in modalità slow. Camminare, prendere una bici, respirare l’atmosfera. Dopotutto, non capita spesso di vedere San Giovanni invasa da persone, musica e bandiere invece che da clacson e traffico.

In questo senso, il Concertone diventa anche un’opportunità per vivere la città in modo diverso. E forse, proprio in questa giornata dedicata al lavoro, prendersi il tempo per rallentare e guardarsi intorno ha un senso ancora più profondo.
Non è solo una questione di logistica. Il 1° maggio a Roma è un’esperienza collettiva. Dai volontari della protezione civile alle forze dell’ordine, passando per lavoratori dei trasporti e artisti sul palco: tutti, in qualche modo, partecipano a rendere possibile un evento che è molto più di un concerto.
Forse vale la pena chiedersi: cosa rende davvero speciale questa giornata? È la line-up degli artisti? Il messaggio sociale? O semplicemente quel momento magico in cui tutta una città si ferma per ascoltare?