Il presidente del club biancoceleste senza freni. La verità sullo stadio Flaminio, che i tifosi della Lazio sognano come impianto di proprietà del club
La Lazio è impegnata nella fase finale della stagione. La squadra biancoceleste è stata protagonista di un’annata poco entusiasmante: dopo il secondo posto dello scorso anno ha faticato non poco a ripetersi, riprendendosi solo nel finale e dopo l’addio di Sarri (sostituito da Igor Tudor, capace di risollevare le sorti della squadra in classifica). Alla vigilia delle ultime due giornate di campionato (che vedranno i biancocelesti impegnati contro Inter e Sassuolo), il club guarda al presente, ma inizia a studiare con insistenza il futuro. Partendo da un progetto che i tifosi sognano da tempo: la ristrutturazione dello stadio Flaminio!
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha annunciato grandi novità in merito all’impianto romano, che i sostenitori biancocelesti aspettano da tempo. Per storia, tradizione e per senso di appartenenza. Il Flaminio è da sempre lo stadio più amato dai tifosi della Lazio: in questo impianto i biancocelesti hanno giocato in passato ed è stato oggetto di numerose sedute di allenamento e di numerose sfide del club capitolino (nato il 9 gennaio del 1900 a poca distanza). Lotito, che inizialmente sembrava poco propenso alla realizzazione dello stadio biancoceleste in questa struttura, ha rotto gli indugi ed ha fatto vedere il progetto alla giunta capitolina.
“Ho visto il progetto e devo dire che è spettacolare”, ha detto l’assessore allo sport e al turismo del Comune di Roma Alessandro Onorato, nel corso della cerimonia organizzata per omaggiare i 50 anni dalla vittoria del primo scudetto biancoceleste. Lotito, uscendo oggi dal Senato, ha confermato di avere mostrato il progetto e di essere pronto alla presentazione ufficiale. Un passo importante, forse decisivo, verso la realizzazione di un sogno attesissimo e che può portare a grandi novità in vista del futuro.
Il patron biancoceleste, non solo si è sbilanciato sulla bontà del suo progetto, ma si è spinto ad ipotizzare date e possibili sviluppi. Fuori dal Senato, ed interpellato dai cronisti presenti, ha dichiarato: “In tempi non sospetti, contrariamente a quello che qualcuno, in modo strumentale dichiarava, ho fatto un progetto di massima e siccome sono abituato a parlare con i fatti e non con le chiacchiere, sto facendo un giro di ricognizione, a livello istituzionale, per capire se questo progetto ha realmente dei margini di approvazione. Che cosa penso? Che dal punto di vista architettonico abbia ampi margini. Anzi, posso dire che è stato ben visto da tutti”.
Ma cosa ha portato l’assessore allo sport Onorato e tutte le persone che hanno avuto modo di visionare in anteprima il progetto, a parlarne in modo positivo? “Posso dire, senza timore di essere smentito, che si tratta di una sorta di ampliamento del Flaminio, realizzato sulla base di ciò che era stato studiato dall’architetto Nervi. Anzi, mi spingo oltre: potremmo quasi affermare che sembra quasi un progetto fatto proprio da lui. Si tratta infatti dello stadio Flaminio originale, solo che ampliato. Non a caso gli architetti che abbiamo chiamato in causa sono stati istruiti e sono aprtiti da quel tipo di progetto”. Lotito spiega: “Siamo andati a prendere tutta la storia della costruzione del Flaminio e ci siamo resi conto che Nervi aveva progettato anche la ristrutturazione e l’ampiamento dello stadio Franchi. Un progetto che prevedeva delle soluzioni tecniche. E noi abbiamo ripercorso quelle tappe: ripeto è come se Nervi oggi avesse studiato, in base alle sue ricostruzioni, l’ampliamento del Flaminio. E tutti quelli che l’hanno visto sono rimasti stupiti, anzi colpiti dalla bellezza dell’intero progetto e dal mantenimento architettonico”.
Nessuna indicazione sul nome: “Non mi sembra questo l’aspetto più importante. La cosa fondamentale sarà realizzarlo.I tempi e le date? Io conosco i meccanismi e sono abituato a parlare con i fatti. Posso fare un’ipotesi di lavoro: credo che ci siano le condizioni per affrontare con serenità e con obiettività questo tipo di intervento. È sarebbe un intervento a favore della città, a favore della storia del club, ma soprattutto a favore anche del quartiere. Che in questo momento si trova in una condizione di forte disagio. Avete visto in che condizioni è ridotto il Flaminio? Parliamo di una zona abbandonata e ricettacolo di criminalità. Se arriva quindi un progetto serio, di riqualificazione del territorio, con un mantenimento della struttura e senza impatti di natura architettonica; anzi mantenendo lo stile creato dall’architetto Nervi, perchè non prenderlo in considerazione? Altrimenti l’alternativa è rendere questo impianto un monumento ai caduti e credo che non serva a nessuno”, ha dichiarato il patron biancoceleste.
La Lazio viaggia di comune accordo con il Comune di Roma. “L’amministrazione comunale viaggia all’unisono con la società. Abbiamo condiviso i principi architettonici e la volontà di ricondizionare l’area in questione – prosegue Lotito – poi è chiaro che bisognerà sottoporre il progetto a tutta una serie di organi e di istituzioni che dovranno dare il via libera definitivo”. Motivo per il quale il club ha deciso di muoversi con cautela, attendendo prima di presentare in modo ufficiale il progetto. “Noi vogliamo evitare che ci siano male interpretazioni: per questo abbiamo fatto questo sondaggio informale. Una volta fatto questo sondaggio, vediamo se nascono delle criticità, che qualcuno potrebbe sollevare. Nel caso, se ci saranno davvero delle criticità oggettive, cercheremo di rimuoverle, dopodiché presenteremo ufficialmente il progetto, dopo aver avuto un’intesa di massima”.
Chiusura dedicata al mercato. “Finiamo il campionato e poi ne parleremo. Kamada? Non ho ancora parlato con lui per capire se eserciterà l’opzione oppure no? Voti? Non sono un professore. Pensiamo a chiudere bene la stagione e poi faremo tutte le analisi necessarie. Abbiamo due partite da giocare e la Lazio deve fare il massimo. Poi penseremo al futuro”.