In un’intervista l’ex campione di Milan e Juventus presenta la nuova stagione delle romane, l’arrivo del bomber belga e sottolinea l’importanza di Immobile
Chi meglio di Filippo Inzaghi, uno dei più grandi cannonieri italiani di tutti i tempi, può parlare di Lukaku, di Immobile, della Nazionale dopo il sorprendente addio di Mancini, della lotta scudetto e delle aspettative di Roma e Lazio.
L’ex centravanti di Milan e Juventus nell’ultima stagione era sulla panchina della Reggina, che ha portato, nonostante una penalizzazione di cinque punti, fino a disputare i playoff, poi sconfitta dal Sudtirol. Al termine della stagione la società calabrese però è stata esclusa dal campionato per inadempienze economiche.
Filippo Inzaghi, uno dei più forti centravanti del calcio italiano degli ultimi anni, si sta godendo gli ultimi scampoli d’estate perchè costretto ancora ai box in attesa di una chiamata dopo la burrascosa fine del suo rapporto con la Reggina. Il Campione del Mondo del 2006, in un’intervista a Il Messaggero, ha potuto così raccontare il suo punto di vista sul nuovo campionato di serie A. Roma e Lazio da scudetto, Italia di nuovo sul tetto d’Europa, Ciro re del gol. Questo in sintesi il verdetto anticipato da Inzaghi. Con 57 presenze e 25 gol con l’Italia e quel meraviglioso titolo mondiale in Germania, Inzaghi è rimasto ancora molto legato alla maglia azzurra, e non si permette di giudicare la scelta dell’ex commissario tecnico Mancini. “Se ha agito così avrà avuto le sue buone ragioni, che non dobbiamo giudicare dall’esterno. Alla fine l’Italia ha trovato il miglior allenatore in circolazione, Spalletti, e Roberto è andato ad allenare in Arabia. Ognuno ha avuto quello che desiderava ma non dimentichiamo mai che l’ex ct ha vinto con la Nazionale un titolo europeo che nessuno si aspettava”.
Oltre a mostrare grande fiducia sulla ripresa della Nazionale italiana, Inzaghi ha esposto il suo punto di vista su Immobile, messo proprio in discussione in chiave azzurra. “Ma vogliamo ancora discutere di uno come Ciro Immobile? Siamo davanti al più grande attaccante italiano degli ultimi otto-dieci anni. Oltre 200 gol in sei o sette stagioni con la Lazio: ma di cosa parliamo, perché ancora qualcuno lo contesta? Spalletti, che adotta lo stesso modulo di Sarri, ripartirà da lui, ma non solo”. Nella Capitale c’è stato anche l’arrivo di un altro grande numero nove, Lukaku. “Pensavo che sarebbe rimasto all’Inter, con mio fratello, ma alla fine mi rendo conto che è andato nella squadra migliore per lui”, osserva l’ex bomber azzurro che aggiunge in chiave Roma, “L’effetto di Lukaku alla Roma può essere lo stesso che ha avuto in quella città Batistuta. Ve lo ricordate? La spinta verso lo scudetto la dettò proprio l’arrivo dell’argentino. Si accese la piazza e anche la squadra. Io dico che Lukaku, in coppia con Dybala, può portare Mourinho in zona scudetto, poi non so se riusciranno a vincere. Il belga non poteva scegliere una piazza migliore se cercava stimoli e apprezzamenti”.