Secondo i proprietari del locale, l’annuncio sarebbe uno scherzo. Ma l’Asl e il Gip la pensano diversamente ed hanno provveduto alla chiusura
Luci spente, saracinesca abbassata e nessun drink a disposizione dei clienti che affollavano la sala durante i week end. Il Poppea Strip Club, uno dei punti di ritrovo a luci rosse più conosciuti in tutta Roma, che annovera tra i suoi clienti abituali anche politici e calciatori, è stato chiuso. La clientela che aveva fatto del locale un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti degli spogliarelli e dell’intrattenimento, dovrà rivolgersi altrove per gustare qualche spettacolo dal vivo.
Il locale, che si trova a via Capo d’Africa a poche centinaia di metri dal Colosseo, è stato chiuso dopo un accurato controllo da parte dell’Asl, che ha sanzionato i responsabili. Il sopralluogo delle forze dell’ordine ha infatti evidenziato numerose irregolarità. Secondo i responsabili dell’Asl il locale non garantiva le accurate misure di sicurezza necessarie. Dal controllo effettuato dai sanitari, dagli agenti della Polizia Municipale, della Guardia di Finanza e dalla Polizia di Roma Capitale, sono emerse numerose anomalie: tra le quali l’assenza di una porta d’emergenza, non funzionante e quindi chiusa a chiave. Inoltre nelle borsette di alcune ballerine è stata trovata della sostanza stupefacente, cocaina.
Durante il controllo, gli agenti si sono poi imbattuti in un cartello che ha colpito tutti. Affisso sulla porta dei camerini, c’era questo messaggio, scritto un foglio che riportava l’intestazione del locale: “È severamente vietato avere il ciclo nei giorni di giovedì, venerdì e sabato”. Un messaggio altamente spregevole nei confronti delle tante lavoratrici che ogni week end allietano al presenza dei facoltosi clienti, con spettacoli dal vivo. Un cartello che non è passato inosservato e che ha scatenato le polemiche sui social. La chiusura del locale non dipende da quel messaggio, sia chiaro, ma il clamore che ne è generato, potrebbe portare numerosi problemi ai gestori, quando (e se) la struttura verrà riaperta.
Secondo Maurizio Sangermano, l’avvocato che difende il gestore del Poppea Strip Club, club si tratterebbe di una “burla”, di uno scherzo. “Il mio assistito ha sottolineato agli stessi agenti che si trattava di una burla, alcuni di loro hanno capito e hanno sorriso”, ha spiegato il legale, confermando la tesi che per il gestore, il cartello rappresentava semplicemente uno scherzo: una battuta rivolta alle lavoratrici con le quali ogni giorno si interfacciava. Non la pensano allo stesso modo decine e decine di persone (potenziali clienti?) che sui social si sono scagliati contor il proprietario, giudicando sessista e discriminatoria, la frase riportata sul cartello.
Come detto, il decreto che ha portato al sequestro del locale, non fa riferimento al cartello. Secondo quanto evidenziato dal gip del tribunale di Roma Emanuela “sussiste il pericolo per la salute, la sicurezza e l’incolumità pubblica dei lavoratori“. Il legale del proprietario è convinto che a breve tutto tornerà come prima: “Il mio assistito — ha spiegato – ha presentato tutta la documentazione che attesta come il locale sia in regola. Siamo ottimisti sul fatto che il club possa essere prossimamente riaperto”.