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De Rossi rischia davvero di essere un parafulmine? Parlano i romanisti…

Dopo le parole di Francesco Totti, che ha lanciato l’allarme sul tecnico giallorosso (De Rossi rischia di diventare il parafulmine come Mourinho), il mondo giallorosso si divide…

Le parole di Francesco Totti, rilasciate oggi al Messaggero, hanno diviso l’ambiente giallorosso. L’ex capitano della Roma ha parlato del suo ex compagno Daniele De Rossi e del rischio di diventare “il parafulmine. E chi ci rimette è lui. Però, ripeto, fortunatamente è uno che conosce tutto e tutti”. Secondo l’ex numero dieci, l’attuale tecnico della Roma, rischia di diventare il nuovo Mourinho: “Certamente, anche se in questo momento è l’unico che può fare l’allenatore a Roma. Ma torniamo al solito discorso, se c’è la società forte che esce allo scoperto e parla chiaro sugli obiettivi, allora è tutto tranquillo”.

De Rossi rischia davvero di essere il parafulmine della Roma? – Roma.cityrumors.it

Totti ha paura che De Rossi possa diventare il capro espiatorio in caso di risultati negativi del club. “In questo modo la piazza sa tutto. Invece ora la colpa, nel caso le cose non dovessero andare bene, ricadrebbe tutta su Daniele. È quello che è accaduto a Mourinho, perché José ci metteva la faccia. Però nessuno lo aiutava, nessuno parlava. Dopo è dura eh, mettersi contro sei milioni di persone. È dura, perché puoi essere chi vuoi, se non porti risultati, diventi il capro espiatorio. Ma Daniele ne è consapevole”.

Ma Daniele De Rossi rischia davvero di diventare un parafulmine? Cosa ne pensano tifosi, cronisti e addetti ai lavori vicini all’ambiente giallorosso? Augusto Ciardi, giornalista di Teleradiostereo e conduttore di 56 Roma, su Teleroma 56, è chiaro: “Che la Roma non comunichi con i suoi dirigenti è evidente e che Mourinho lo abbia spesso evidenziato è altrettanto evidente. Che nel calcio moderno spesso vince chi strilla di più, chi urla di più è un dato di fatto, però fino a questo momento, se dobbiamo attenerci alle parole dei protagonisti, De Rossi continua a dire che è in piena sintonia, in tutto e per tutto, con la con la dirigenza, con la proprietà. Sostegno che lui ritiene di avere. Poi questo non significa che non ci siano discussioni interne, anche perché le discussioni possono essere tranquillamente costruttive. Ora, già etichettarlo come parafulmine vorrebbe dire che che la Roma sta già andando male e che e che De Rossi viene, tra virgolette, usato perché amato dal pubblico. E la situazione non mi sembra a questo livello onestamente”. 

De Rossi parafulmine? Le risposte dei romanisti

Critico, nei confronti di Totti, è Enrico Camelio, conduttore di Radio Radio e TvPlay. “Secondo me le parole di Totti sono arrivate in un momento sbagliatocon questa intervista mette in seria difficoltà Daniele De Rossi. Se queste sono cose che gli ha fatto capire il tecnico giallorosso, possiamo dire che sta creando dei problemi non solo a lui, ma all’intero ambiente Roma. Per quanto mi riguarda, posso dire che De Rossi è contento del mercato. Sono arrivati i giocatori che lui ha chiesto. Solamente forse la questione Dybala gli ha scombinato un po’ la situazione. L’accordo era ormai fatto con il club arabo e la sua partenza poteva portare altri rinforzi. Poi è rimasto e sono cambiate le carte in tavola“. Camelio è molto duro con Totti: “Per fare il dirigente non basta essere nato a Roma – conclude Camelio – lui è stato un grandissimo giocatore. Ha avuto la possibilità di ricoprire un ruolo dirigenziale per due anni. Poi non è vero che lo hanno cacciato, ma ha deciso lui di andarsene. Inoltre, per ottenere determinati ruoli devi avere delle competenze che lui non ha. Mi dispiace dirlo: l’intervista di Totti è fuori tempo e rischia di mettere in grossa difficoltà il suo amico De Rossi“.

Daniele De Rossi alla seconda stagione alla guida della Roma – Roma.Cityrumors.it

Totti ha parlato di fallimento, in caso di mancata qualificazione in Champions, visti i soldi spesi: “Lui utilizza il termine fallimento. Ma si può anche fare un ragionamento diverso: la Roma non va in Champions da sette anni: se dovesse lottare fino all’ultimo per andarci, rimanendo intorno al quinto posto e contestualmente fa un bel cammino nelle coppe, si potrebbe parlare di fallimento? Se la Champions sfuggisse per due punti, se in Europa League c’entrasse per esempio un’altra semifinale sarebbe un fallimento? Per me sarebbe una stagione deludente, in termini di risultati non raggiunti, ma non potrebbe essere considerato un fallimento”.

Le critiche a De Rossi

De Rossi rischia quindi di finire nel mirino dei tifosi? “In realtà De Rossi sta già ricevendo critiche. Se si parla di parafulmine, solitamente si parla di uno che si mette davanti e, essendo incontestabile maschera i problemi degli altri. Ma se De Rossi è già criticato, come può essere un parafulmine. Non so quantificarti da quanti è criticato, se dai tifosi, dagli speaker, dai giornalisti. Poi parliamoci chiaro: questo è un argomento molto da sosta delle nazionali. Di solito quando la serie A non gioca, a Roma si parla di mercato, di stadi o di discussioni che ciclicamente tornano di moda, come il futuro di Totti e il motivo per cui non è alla Roma. Rimanendo su De Rossi – prosegue Ciardi in esclusiva ai nostri microfoni – questo discorso è chiaramente legato al modo in cui la Roma comunica. Il club ha deciso di non far comunicare i dirigenti e il proprietario, ma comunque ha fatto una bella squadra”. Ma De Rossi è soddisfatto della squadra fatta dal club? “Lo ha dichiarato prima di Juventus – Roma. Ha detto che sono arrivati i giocatori forti e funzionali. E’ ovvio che adesso la palla passa a De Rossi.