Daniele De Rossi si è accomodato in fretta e furia a Trigoria, dove ha diretto il primo allenamento e svolto la prima intervista
Rivedere Daniele De Rossi con la tuta della Roma, deve aver fatto un certo effetto a chi, con quegli stessi colori addosso, ha visto crescere un ragazzino a Trigoria, divenuto poi capitano e ora allenatore della società capitolina.
Il primo allenamento di DDR, si è accompagnato alla prima intervista da allenatore giallorosso, durante la quale sono stati toccati diversi temi.
I primi passi da allenatore della Roma
Figlio d’arte – il padre Alberto è lo storico allenatore della Roma Primavera – Daniele De Rossi è stato immortalato dalle telecamere nel corso della sua prima sessione di allenamento. E’ scontato specificare come sia prematuro avanzare disamine su qualche inquadratura rubata e un primo allenamento, ma l’ex capitano giallorosso sembra aver spinto l’acceleratore sul palleggio.
Gran parte delle immagini disponibili, ritraggono i calciatori giallorossi intenti ad allenarsi in spazi stretti con il pallone, imbastendo trame di gioco fitte e complesse. Non è un segreto che, come evidenziato da un nostro recente approfondimento, i riferimenti calcistici di De Rossi siano Spalletti e Luis Enrique, ma più in generale tutti quegli allenatori cosiddetti ‘giochisti’.
La Roma ha una rosa scarsa?
Nel corso dell’intervista, numerosi temi toccati, tra i quali la chiacchieratissima qualità della rosa, su cui Daniele non ha dubbi, o almeno così fa trasparire: “Sono convinto che non abbiamo né io né la squadra bisogno di paracadute. Ritengo che abbiamo una squadra forte, con dei giocatori molto importanti. Capita a tutte le squadre importanti di avere un momento di difficoltà, è capitato, capiterà e potrebbe capitare ad altre squadre, dovremo essere bravi ad approfittarne. Penso che ci siano tutti i margini per risalire, non ci servono paracaduti”.
I tifosi e Trigoria
Non può mancare un commento sui tifosi: “Quando ero fuori dalla Roma non ho messo troppo il becco, ora posso permettermi di parlare non solo da leggenda ma come membro della Roma: ho bisogno di loro come ai vecchi tempi. Il vento soffierà sempre, non ha mai smesso e penso si sta ricreando qualcosa di speciale con i tifosi. Con questo amore possono darci una grande spinta”
Inevitabile parlare di Trigoria: “È stato lo shock forse più grande perché ho trovato un posto che ogni tanto faccio fatica a rendermi conto confrontandolo a quando c’ero io perché è completamente trasformata, ovviamente in meglio. Pochi mesi fa guardavo la presentazione del centro sportivo della Fiorentina che è qualcosa di pazzesco, non ci sono mai stato non mi dicono che è qualcosa di meraviglioso, e pensavo a quanto può essere bello e importante avere un centro sportivo del genere. Poi entrato qua dentro mi rendo conto che è una cosa incredibile, sono quasi invidioso per gli anni in cui non ho vestito questa maglia, proprio perché stare dentro questo posto in queste condizioni è qualcosa che adesso mi rendo conto che forse c’è mancato, all’epoca io stavo benissimo, però qui c’è forse più di quello di cui abbiamo bisogno”.