Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma, ma cosa cambierà sul campo dal punto di vista tecnico-tattico?
Ormai è ufficiale… A bordo della sua Lamborghini Urus bordeaux (colore non causale), Daniele De Rossi è (ri)entrato nel centro sportivo Fulvio Bernardini, il giorno stesso in cui José Mourinho è stato ufficialmente esonerato.
Dunque… dopo svariati mesi in cui il nome dell’ex capitano della Roma è stato più volte accostato al post-mourinho, il sogno è divenuto realtà. Ma come si approccerà DDR alla nuova avventura giallorossa? Quale sarà il suo timbro da allenatore?
De Rossi segue Spalletti
Costantemente pronto a difendere José Mourinho davanti alle telecamere, Daniele De Rossi ne rispetta profondamente l’operato, tuttavia, è evidente che la scuola calcistica dell’ex numero 16 non sia particolarmente affine a quella dello Special One. A prescindere dal modulo condiviso – nel corso della sua avventura alla Spal, De Rossi ha alternato il 3-5-2, il 3-4-1-2 e il 3-4-2-, proprio come Mou – il sistema di gioco non trova reali punti di contatto. I riferimenti calcistici di cui De Rossi si nutre, sono diametralmente opposti a ciò che Mourinho ha dimostrato di proporre nel corso della sua carriera. Spalletti e Luis Enrique, in particolare, hanno influenzato da vicino l’idea tattica di De Rossi, che vorrebbe proiettarsi verso il calcio contemporaneo, fatto di proposta offensiva e raffinatezza tattica.
La strenua difesa del risultato e il cieco obiettivo del risultato a tutti i costi, diverranno dunque un ricordo per i tifosi giallorossi. Dopo tutto, se ricercando ottusamente il risultato, a discapito del bel gioco, i giallorossi si sono trovati al nono posto, c’è da chiedersi se si possa fare peggio, anche con un sistema di gioco intrinsecamente più rischioso. Inoltre, esser cresciuto accanto al padre Alberto, storico mister della Primavera a Trigoria, dovrebbe aver donato a De Rossi un certo fiuto per i giovani talenti e, soprattutto, la capacità di gestirne potenziale ed emotività. Se a tutto ciò, sommiamo l’indiscussa conoscenza della piazza giallorossa, probabilmente persino più profonda rispetto a quella di Francesco Totti (più incline a stare per le sue), ecco che il profilo di Daniele De Rossi, almeno come traghettatore, appare semplicemente ideale.