Tenersi in forma è importante, non solo perché garantisce benefici al fisico, ma anche per la mente. Attenzione, però, il body pump non è adatto in tutti i casi.
Fare attività fisica è importante a tutte le età, non solo per garantire un benessere al proprio fisico (rafforza anche il sistema immunitario), ma anche perché può distendere la mente, soprattutto se si vive una fase particolarmente stressante.
Ognuno può scegliere, sulla base dei propri gusti ed esigenze, la disciplina che preferisce, c’è chi può amare la compagnia e punta su uno sport di squadra, altri invece approfittano di questa occasione per concentrarsi su se stessi e amano maggiormente quelli individuali.
È in crescita il numero di persone che si stanno appassionando al body pump, attività fitness nata alla fine del secolo scorso (primi anni ’90) su iniziativa del neozelandese Philip Mills, che ha preso tra le mani un bilanciere e ha deciso di praticare gli esercizi con questo strumento a ritmo di musica. È stato lui stesso a brevettare il nome, per poi venderla in franchising, con coreografie annesse.
L’obiettivo che aveva Mills nel momento in cui ha ideato il “body pump” era quello di rendere gli allenamenti con i pesi, che possono essere ritenuti estenuanti un po’ da tutti, meno pesanti grazie proprio al supporto della musica.
In un primo momento in Italia non erano pochi a essere scettici, i primi proseliti per questo modo di fare esercizio fisico sono arrivati nel momento in cui sono stati istituiti in diverse palestre corsi fitness con il nome di Top body pump”, “Body pump”, “Cardio body pump” “Power body pump”.
Tra i punti di forza di questa disciplina c’è la capacità di combinare esercizi aerobici con un’attività anaerobica, utile per potenziare i muscoli. Si riesce così a tonificare il corpo a 36′ gradi, comprese quelle parti che non sarebbero toccate da altri tipi di esercizi fatti nei centri sportivi.
Se si vuole praticare il pump non devono ovviamente mancare gli strumenti, sono indispensabili un bilanciere, una body bar, il cui peso può variare a seconda del fisico della persona che la utilizza, oltre a piccoli manubri e alla kettlebell, che può servire quando si fanno piegamenti e flessioni.
Come si può notare dal nome, l’attività porta a “pompare” (“pump” significa letteralmente “pompa”) le fasce muscolari, in modo tale da riempire loro il giusto apporto di sangue, per poi esaurire le riserve di glicogeno e ossigeno, bruciando calorie e tonificando il corpo.
Chi vuole avere un corpo più snello dovrebbe puntare sul “body pump”, in grado di facilitare la formazione di massa magra. Si riescono infatti con una sola seduta a ottenere diversi benefici, quali bruciare calorie, tonificare i muscoli, rafforzare le articolazioni e migliorare la postura.
Il “body pump” andrebbe sconsigliato a persone che presentano una grave obesità o persone che sono in grave sottopeso, soprattutto se presentano un disturbo del comportamento alimentare.
È bene evitarlo inoltre se si hanno rischi di ischemia cardiovascolare e cerebrale – potenzialmente letali o invalidanti- BPCO (broncopneumopatie croniche ostruttive) non compensate o difficili da tenere sotto controllo, se si presentano problemi di postura (scoliosi o lordosi) o patologie legate alle articolazioni.
Il rischio concreto un po’ per tutti è quello di andare incontro a infortuni legati all’utilizzo di attrezzi pesanti. Ci sono però delle azioni da mettere in atto in via preventiva che possono risultare provvidenziali: