Champions League, adesso entrarci e piazzarsi tra le prime quattro conviene sempre di più: svelato il perché
Il sogno di ogni squadra è inevitabilmente quello di partecipare almeno ad una edizione della Champions League. Non vincerla, ma almeno farne parte. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. La massima competizione europea ti può cambiare letteralmente ed economicamente la vita. In questa stagione è a dir poco importantissimo piazzarsi in classifica tra le prime quattro. I club in questione lo sanno benissimo.
A partire dalla prossima stagione, infatti, cambierà decisamente tutto. I formati delle tre coppe (Champions, Europa e Conference) cambieranno completamente. In primis proprio a Champions che aumenterà il numero delle squadre partecipanti: da 32 fino ad arrivare a 36. Secondo quanto riportato dalla ‘Gazzetta dello Sport‘ la società che parteciperà al torneo incasserà una cifra che si avvicina ai 50 milioni di euro. Poco importa se poi non vinci neanche una partita del girone.
Insomma, con la riforma delle coppe cambierà tutto, ma veramente tutto. L’idea di questo nuovo torneo è, soprattutto, nato per cercare di respingere il format della Superlega fortemente voluto da altri club che vogliono allontanarsi dalla Uefa una volta e per tutte. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Rosa’ pare che per il triennio che va dal 2024 fino ad arrivare al 2027 il nuovo torneo prevede un fatturato di quasi 5 miliardi di euro (per la precisione 4,7).
Si tratta di almeno il 35% in più rispetto al ciclo precedente. Questo è quello che fa sapere la Uefa secondo le ultime stime. Una volta tolti la solidarietà (800 milioni) e la Uefa (200), ne restano 3,7 che verranno suddivisi in questo modo: 2,7 miliardi alla Champions, 630 milioni all’Europa League e 315 alla Conference. Tenderanno ad aumentare sia i premi ma anche la distribuzione. Chi si qualifica (dal 25 al 27,5%) verrà premiato molto di più. Stesso discorso vale anche per coloro che fanno risultati (dal 30 al 37,5%).
Importante diminuzione, invece, per i diritti tv e il passato: se insieme raggiungevano il 45% adesso la quota si è abbassata al 35%. Questa non può che essere una fantastica notizia per il nostro campionato. Non è affatto un mistero che l’Italia è il Paese che ha contratti decisamente più bassi rispetto agli altri campionati top. Da precisare che la Uefa non ha ancora comunicato i premi, anche se potrebbe verificarsi una importante crescita del 30%. Sarà una bella lotta per le big fino al termine della stagione.