Non si placano le polemiche per l’incredibile e sconcertante direzione arbitrale di Di Bello della partita tra Lazio e Milan di venerdì scorso, e il presidente biancoceleste studia delle mosse clamorose
Studia una causa contro ignoti e valuta la richiesta della ripetizione della partita tra biancocelesti e rossoneri. Il presidente Claudio Lotito questa volta vuole andare fino in fondo e valuta qualsiasi iniziativa da prendere. Passa per il Coni, la FIGC, il Ministero dello Sport e il Governo, ma pensa anche a interrogazioni parlamentari fino addirittura alla magistratura, se riterrà di poterlo fare.
Resta ancora profonda l’amarezza nell’ambiente biancoceleste per quella che a tutti è sembrata la più brutta pagina di calcio nei 124 anni di storia della società. Una direzione, quella dell’arbitro della sezione di Brindisi, apparsa a tutti quasi scientifica nelle decisioni, prese tutte a danno della Lazio. Un clamoroso rigore non dato su Castellanos, tre cartellini rossi ai danni dei biancocelesti, tutti sbagliati, e una gestione della partita e dei rapporti con i giocatori totalmente errati.
La gente laziale non riesce proprio a smaltire la rabbia e la delusione, anche a distanza di 48 ore da una delle pagine più nere della storia del calcio e della centenaria storia biancoceleste. L’assurda, e per certi versi sconcertante, direzione arbitrale di Di Bello, la gestione della partita e di tutti i fatti controversi, l’esito finale dell’importante match, che potrebbe aver chiuso la corsa per un piazzamento Champions League alla squadra di Maurizio Sarri, con conseguente enorme danno economico, le tre assurde espulsioni, una più inverosimile dell’altra, hanno provocato la veemente reazione del presidente Claudio Lotito. Il patron ha infatti rilasciato a caldo pesanti dichiarazioni e la determinazione di prendere provvedimenti importanti per il futuro stesso della struttura del calcio. “La Lazio si farà valere nelle sedi preposte. “Certi episodi si ripetono da diverso tempo. Vedremo di farci valere con altre istituzioni”, ha detto Lotito alle televisioni nel rovente post partita. Secondo quanto riportato dai media all’indomani della partita, il presidente laziale si sarebbe confrontato con l’avvocato Gentile per capire se ci fossero le condizioni per chiedere la ripetizione della partita per errore tecnico, legato in particolare alla mancata concessione del rigore per il contatto tra Maignan e Castellanos.
La ragionevole certezza che l’arbitro di Brindisi verrà fermato dai vertici dell’AIA per almeno un mese, il secondo mese di stop dopo il clamoroso rigore negato al Bologna a Torino contro la Juventus di inizio stagione, non fa che acuire la rabbia e la frustrazione dell’ambiente della Lazio, perchè di certo questo provvedimento non restituirà i punti persi ingiustamente contro il Milan, né restituirà qualcuno dei giocatori espulsi già nella prossima sfida contro l’Udinese. Lotito infatti questa volta non ha nessuna intenzione di fermarsi e starebbe valutando una strategia alternativa. Allo studio ci sarebbe infatti una denuncia contro ignoti, una sorta di escamotage per aggirare la clausola compromissoria (che impone a club, dirigenti e calciatori tesserati alla FIGC di ricorrere agli organi della giustizia sportiva e non alla magistratura). Nel frattempo il presidente della Lazio ha rilasciato delle ulteriori dichiarazioni al microfono de Il Messaggero nelle edicole oggi. “Per colpire Lotito si colpisce la Lazio? Non sta a me fare dietrologie, ma ci stanno organi preposti che faranno le valutazioni del caso. È quanto meno strana questa direzione, nel giorno in cui escono sui giornali le mie posizioni in Lega sulla Figc. La Lazio è stata violentata e mortificata, ma è solo il capro espiatorio di un sistema non più credibile e malato. Quando determinati episodi si ripetono da inizio anno, non può essere più a caso“. Venerdì nella partita contro il Milan è stato perpetrato per Lotito un vero e proprio “abuso dei valori dello sport“.