Giunta l’ufficialità del trasferimento di Angeliño a Roma, scopriamo in che modo il terzino entrerà nel sistema di gioco di De Rossi e le sue prime parole con indosso la casacca giallorossa
Nel corso degli anni, ne abbiamo sentite davvero di ogni in merito al calciomercato e, nonostante José Ángel Esmorís Tasende, detto Angeliño, fosse atterrato nella città eterna, serviva necessariamente l’ufficialità del trasferimento, per donare ai sostenitori capitolini la sicurezza di un trasferimento che potrebbe significare più di ciò che appare.
L’esterno ex Lipsia è il primo tassello che si aggiunge al mosaico concepito da Daniele De Rossi e, non a caso, le sue caratteristiche, sembrerebbero perfettamente compatibili con le esigenze dell’allenatore romano.
La Roma di DDR prende forma con Angeliño
Poche ore fa, il nuovo contratto di Angeliño è stato depositato presso la Lega calcio, con successivo annuncio ufficiale del club e prime dichiarazioni da parte del classe ’97. Il trasferimento si chiude con la formula del prestito con diritto di riscatto, fissato dal Lipsia intorno ai 6 milioni di euro. Proprietà del Lipsia e giunto dal Galatasaray, dove era in prestito, Angeliño è l’emblema del profondo cambiamento che l’approdo di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa ha generato: se fino a pochi istanti prima dell’esonero di José Mourinho, Tiago Pinto sembrava occupato soltanto di rafforzare la linea difensiva giallorossa, nel momento in cui l’ex capitano della Roma è tornato a varcare la soglia del centro sportivo Fulvio Bernardini, la natura del calciomercato giallorosso ha repentinamente subito una profonda metamorfosi. Difatti, se per gran parte dell’anno, l’unica e indiscutibile priorità pareva essere quella di portare nella capitale un paio di difensori centrali, adesso la musica è cambiata: l’adozione della difesa a quattro (con approccio ibrido come abbiamo spiegato in un approfondimento), ha inevitabilmente modificato le necessità giallorosse.
E’ vero… Angeliño potrebbe passare come un semplice terzino, dunque un difensore, ma la verità è che, nel corso dell’esperienza maturata con Lipsia e Galtasaray (dove è stato snobbato e relegato ai gradini più bassi delle preferenze), il terzino spagnolo ha dimostrato di essere tanto efficace in fase di copertura, quanto in quella offensiva, dove, la sua rapidità e le innegabili qualità palla al piede, gli hanno permesso di fornire una considerevole quantità di assist ai propri compagni, oltre ad insaccare sporadicamente il pallone in rete. Se si considera poi, il modulo ibrido che mister De Rossi ha adottato, ecco che, anche se Angeliño dovesse ritrovarsi a ricoprire il ruolo di terzino (e non quello di ala), avrebbe sovente la possibilità di divenire un uomo d’attacco aggiunto, pronto a sfruttare il proprio mancino per innescare il gigante belga in maglia numero 90. Come se non bastasse, a causa di leve corte e una dotazione tecnica di prima categoria, Angeliño è dotato di una discreta capacità di saltare l’uomo, ovvero una delle mancanze che più sono emerse nel corso della trasferta a Salerno.
La prima dichiarazione
Queste le prime parole spese dal nuovo gioiello giallorosso una volta confermata la sua collaborazione professionale con il club capitolino: “Quando ho sentito pronunciare la parola Roma, non ho avuto la minima esitazione. E oggi mi rende orgoglioso entrare a far parte di un grande Club, con un’incredibile storia alle spalle e una squadra ricca di campioni: non vedo l’ora di conoscere il mister e i miei nuovi compagni e di mettermi a loro disposizione”.