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Addio a Roma Nicola Pietrangeli: la storia del tennis e quella passione per la Lazio

Se ne andato a 92 anni lo storico capitano della Nazionale azzurra della prima Coppa Davis, ma soprattutto il miglior tennista della storia italiana prima dell’avvento di Sinner

La straordinaria ascesa di Jannik Sinner nell’ultimo anno ha riscritto, dopo oltre 50 anni, la storia del tennis italiano e poi mondiale. Una storia che prima di lui era stata scritta da Nicola Pietrangeli, l’italiano in grado  di raggiungere per primo la posizione più alta del ranking mondiale, il primo ad aver vinto un torneo del Grande Slam, il primo capitano non giocatore a vincere la mitica insalatiera in palio nella Coppa Davis per nazioni nella storica e per tanti versi indimenticabile finale contro il Cile.

Addio a Roma Nicola Pietrangeli: la storia del tennis e quella passione per la Lazio – roma.cityrumors.it – Ansa Foto

Il tennis italiano e il mondo dello sport in genere è in lutto per la scomparsa di Nicola Pietrangeli, il più forte tennista italiano prima dell’avvento di Jannik Sinner. Pietrangeli si è spento all’età di 92 anni.

La storia del tennis azzurro

Se ne è andata per sempre la leggenda del tennis italiano. NIcola Pietrangeli non ha soltanto portato il tennis azzurro in cima alle classifiche mondiali, ma ha sdoganato la figura dello sportivo prima dell’era Open, tra grandi amori, un carattere non facile e un talento assoluto come mai si era visto sui nostri campi in terra rossa. In vent’anni di carriera, chiusa nel 1974, ha conquistato 48 trofei: due volte il Roland Garros nel 1959 e il 1960, gli Internazionali d’Italia nel 1957 e 1961 e tre volte il trofeo di Montecarlo nel 1961, 1967 e 1968.

La storia del tennis azzurro – cityrumors.it – Ansa Foto

Una parabola sportiva dominata non solo in singolo, ma anche in doppio insieme a Orlando Sirola, con cui ha vinto a Parigi nel 1959. Detiene il record mondiale di partite disputate e vinte in Coppa Davis: 120 su 164. Ma soprattutto resterà nel cuore di tutti gli italiani per aver imposto prima la partecipazione alla contesta finale che si doveva disputare in Cile nel 1976 e poi per aver portato per la prima volta in Italia quella Coppa Davis da capitano non giocatore di una squadra immortale, composta da Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli. 

Nicola Pietrangeli e l’infanzia difficile

Non è stato tutto rosa e fiori per Nicola, infatti non possiamo dire che la sua sia stata un’infanzia facile. Pietrangeli è nato l’11 settembre del 1933 a Tunisi, che all’epoca era un protettorato francese, perchè il nonno paterno partì dalla provincia dell’Aquila per cercare fortuna all’estero. La passione per il tennis l’ha ereditata dal padre Giulio, che giocava a livello amatoriale arrivando a partecipare ai Campionati Nazionali assoluti. Al termine del secondo conflitto mondiale la famiglia Pietrangeli si è trasferita a Roma ed è proprio nella capitale che Nicola Pietrangeli scopre una predisposizione per lo sport. Gioca nei ragazzi della Lazio, che lo manda in prestito alla Viterbese e alla Ternana. Fino ai 18 anni, per sua stessa ammissione, si sentiva più forte come calciatore che come tennista. Il padre, che era stato socio del Parioli, conosceva Giovannino Palmieri, padre di Sergio direttore degli Internazionali BNL d’Italia. E forse è proprio per questo motivo che il tennis diventerà la sua vita.

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È stato l’italiano con il miglior ranking di sempre (naturalmente prima dell’era Open) chiudendo sia il ’59 che il ’60 al n. 3 del mondo. Ha ingaggiato epiche battaglie sui campi da tennis di tutto il mondo contro avversari leggendari: da Rod Laver, a Budge Patty, dal mancino australiano Melvin Rose, al ceco Jaroslav Drobný fino al cileno Luis Ayala. Per l’Italia ha giocato 164 partite in Coppa Davis, 110 in singolare e 54 in doppio: nessuno ne ha disputate di più nella storia della manifestazione, in totale e nelle singole specialità. Un record praticamente imbattibile anche perché sono cambiati i regolamenti. Il Foro Italico è stata la sua casa ecco perchè ha avuto l’onore di vedere intitolato uno dei campi  più ammirati al mondo dell’impianto romano, quando era ancora in vita. Se oggi idolatriamo Jannik Sinner come tennista italiano più forte di sempre, è perchè ha dovuto anche superare l’asticella posta così in alto proprio da Nicola Pietrangeli.

Nicola Pietrangeli e la Lazio

L’ex campione non ha mai nascosto la sua passione per i colori biancocelesti e più volte ha raccontato l’aneddoto che lo ha fatto diventare laziale. “Sono diventato laziale per corrispondenza, considerando che vivevo in Tunisia. Quando sono arrivato in Italia ho giocato tre anni nelle giovanili della Lazio”. Pietrangeli infatti poteva sfondare anche nel calcio.

Nicola Pietrangeli e la Lazio – roma.cityrumors.it – Ansa Foto

Di certo non gli è andata male scegliendo il tennis, che lo ha consacrato come uno dei campioni assoluti della storia italiana. Ma poteva anche esserlo all’interno del rettangolo verde di gioco e poteva farlo con la maglia biancoceleste della Lazio. “Da giovane feci un provino con la Lazio, firmai un cartellino a vita che penso che ormai non esista più. Fino ai 18 anni ero più bravo a calcio che non nel tennis. La Lazio mi voleva dare in prestito alla Viterbese, ma io volevo viaggiare e quindi mi diedi al tennis”. Poi si ritrovò ancora in campo sul prato di Tor di Quinto quando con alcuni giocatori dell’allora squadra di Davis, come Bertolucci Panatta, erano pronti a mettersi in gioco con e contro gli uomini che da lì a poco avrebbero vinto il primo Scudetto nella storia biancoceleste. Un amore insomma sempre coltivato e mai nascosto per i colori biancocelesti.

Paolo Colantoni

Amo scrivere, raccontare e leggere. Adoro i film, le serie poliziesche e la musica. Ho cantato con Michael Jackson (ho le prove) e collaborato con testate nazionali (Libero, Corriere dello Sport, Tuttosport e Radio 101), regionali (Rsa, Radio Incontro Olympia, Teleroma 56), siti e riviste. Enzo Biagi diceva che il giornalista è un “testimone dei fatti”. Noi proviamo ad esserlo della realtà di oggi.