In quanto psicologa specializzata nell’ambito forense, spesso mi occupo di famiglia non solo come terapeuta, ma rivestendo i ruoli o del CTU (Consulente tecnico d’ufficio nominato direttamente dal Giudice) o del CTP (Consulente Tecnico di parte).
Oggi voglio parlarvi del CTP e del perché sia importante nominarlo quando si è coinvolti in una CTU che riguardi i propri figli, l’idoneità genitoriale, il regime di affido e la regolamentazione dello stesso.
Le parti coinvolte in una CTU, infatti, hanno il diritto di nominare un consulente di parte che assista alle operazioni peritali, integri le proprie riflessioni, i propri spunti, osservazioni a quelle del CTU e sorvegli che lo svolgimento della consulenza segua i protocolli ed una metodologia validata dalla letteratura scientifica. La presenza del CTP, quindi di un esperto nominato dalla parte, può essere molto utile sia perché sottolinea i diritti, le questioni e gli obiettivi della parte, sia perché sorveglia sulla metodologia utilizzata dal CTU, affinchè vengano rispettati una serie di criteri.
Provo a fare degli esempi.
È fondamentale che i minori coinvolti in una consulenza vengano ascoltati in ambienti idonei, che il Consulente non svolga degli interrogatori con loro, ma li metta ad agio e scelga dei test idonei alla loro età. Similmente, nella parte in cui si valuta l’idoneità genitoriale, il CTP sorveglierà affinchè si scelgano test adeguati e che la loro lettura avvenga tenendo conto del setting in cui si svolgono. Ma il CTP credo rivesta un ruolo fondamentale anche nell’intervento che svolge direttamente con la propria parte, riuscendo ad aprire momenti di riflessione sulla genitorialità che prima della Consulenza non sono stati affrontati. Solitamente, infatti, si arriva in Consulenza carichi di livore verso l’altro genitore e, talvolta, questo astio può far perdere di vista il bene del minore.
Personalmente credo che il ruolo di CTP sia molto importante, anche perchè in tutte le consulenze in materia di famiglia, bisogna ricordare che sono coinvolti dei minori, pertanto l’obiettivo deve essere sempre quello di salvaguardare il benessere del o dei minori, facendo della Consulenza non un campo di battaglia, ma un’occasione di ripartenza quando tutto sembra andato alla deriva.
Dott.ssa Rosaria Ferrara
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