Roma allo specchio

Parlando con le persone che incontro per strada o ascoltando i loro discorsi sul tram mi capita spesso di sentire critiche rivolte a Roma: «è piena di buche», «i bidoni della spazzatura traboccano», «in periferia c’è il degrado», «gli autobus non passano mai», eccetera, eccetera.

Naturalmente non bisogna negare la realtà e dire che i disagi non esistono, sarebbe ipocrita; tuttavia vorrei attirare l’attenzione su ciò che costituisce l’essenza di questa città, il suo tratto caratteristico.

Parlando del mito di Narciso nel terzo libro delle “Metamorfosi” Ovidio usa un’espressione particolare per descrivere il momento in cui il giovane, specchiandosi nella fonte, si innamora di se stesso: «Adstupet ipse sibi», che significa «egli stesso stupisce davanti a se stesso». Se Roma fosse una donna e si mettesse davanti allo specchio credo che rimarrebbe stupita a sua volta, vedendo apparire di fronte a sé un’infinita bellezza.

L’obiettivo di questa rubrica è portare tutti noi di fronte a quello specchio, dietro le spalle della bella donna, per poter conoscere la città in ogni suo dettaglio e rimanere incantati dal suo fascino.

Le bellezze di Roma non sono soltanto il Colosseo e la Basilica di San Pietro (i monumenti più rappresentati nei souvenir), ma anche la storia, le tradizioni, i miti, le curiosità, le persone che l’hanno abitata. Un mondo intero si nasconde nelle stesse strade in cui camminiamo, nelle piazze dove beviamo una birra con gli amici e magari anche nel nostro quartiere. Cercheremo perciò di far emergere alcuni aspetti di questo vasto patrimonio che il tempo o la scarsa valorizzazione hanno parzialmente insabbiato.

Per non tralasciare la prospettiva di genere abbiamo pensato alla sezione “Roma e una donna”. Nate nell’Urbe o prevenienti da altri luoghi, imperatrici, ostesse, regine, prostitute, streghe e sante nel corso dei secoli hanno affollato la città e, in un modo o nell’altro, hanno lasciato il segno. Anche la Vergine Maria, non a caso invocata con il titolo di Salus populi romani, ha fatto sentire la sua presenza manifestandosi con moltissime apparizioni. A queste donne vogliamo ridare voce, raccontando le loro emozioni, le loro sofferenze e il loro coraggio.

Ma Roma non è solo quella che si vede con gli occhi del corpo, può essere anche vista con quelli dell’anima, soprattutto quando chi la guarda è uno scrittore. “Visioni di Roma” sarà una sezione dedicata alla rievocazione letteraria della città eterna la quale, a partire dagli autori latini fino ai nostri giorni, non ha smesso di stupire e di essere utilizzata come ambientazione di romanzi, racconti, lettere e diari.

Naturalmente non mancherà un’attenzione all’attualità; saranno pertanto pubblicizzati alcuni eventi culturali di particolare rilevanza quali mostre, presentazioni di libri e convegni.

Concludo lanciando un SOS

ROMA SI SPECCHIA, TENETE GLI OCCHI BENE APERTI.

Alessandro Gerundino

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