Tassi ai minimi storici: è così conveniente rimborsare il mutuo anticipatamente?

Una scelta razionale per l’investimento della liquidità

A quanti di voi è capitato, durante l’ultimo anno, di rivolgersi ad una banca per la richiesta di un mutuo o di imbattersi in una normale pratica di rinegoziazione del proprio mutuo già in essere?

Ebbene, sicuramente avrete notato che i tassi di interesse sono ai minimi storici, a volte anche inferiori all’1%.

La domanda a questo punto sorge spontanea: nel caso avessi della liquidità sul conto corrente, quanto richiedere di mutuo per l’acquisto di un immobile? Oppure, per chi ha mutui già in essere, conviene rimborsare in anticipo il mutuo o investire le somme in altro modo?

Partiamo da un concetto finanziario molto semplice: se si optasse per indebitarsi il meno possibile o per rimborsare in anticipo il mutuo, si starebbe effettuando un investimento il cui rendimento è esattamente pari al tasso pagato sul mutuo. Ad esempio, se si paga l’1% sul proprio mutuo, rimborsarlo significherebbe effettuare un investimento il cui rendimento è proprio pari all’1%, ovvero il tasso di interesse che si risparmierebbe una volta estinto, totalmente o parzialmente, il mutuo.

La domanda sorgerebbe spontanea… Esistono sul mercato investimenti alternativi che rendono più dell’1%?

Risponderemo alla domanda al termine dell’articolo, prima però è utile introdurre un concetto fondamentale che non ha molto a che fare con la finanza: il concetto di disponibilità.

Infatti, è bene sottolineare che, nel caso si optasse per investire i propri risparmi in una maniera differente, il risparmiatore avrebbe comunque la possibilità di rimborsare anticipatamente le somme investite (attenzione però all’immondizia finanziaria spesso proposta dalle banche che comporta oneri elevati di uscita o addirittura dei vincoli temporali) in caso di accadimento di un evento imprevisto. Cosa che non sarebbe possibile effettuare qualora si optasse per rimborsare anticipatamente il mutuo. In quest’ultimo caso, infatti, se si dovesse avere bisogno di liquidità per un evento imprevisto, si dovrebbe richiedere nuovamente un prestito ad un tasso che non possiamo sapere se più elevato rispetto al tasso che pagavamo per il nostro mutuo, oramai estinto. Un cane che si morde la coda…

Se ciò non bastasse, vediamo come poter impiegare i risparmi in maniera alternativa.

Partiamo dal presupposto che, tenere i soldi sul conto corrente, non è una buona scelta in quanto, si sa, col tempo andiamo verso una perdita di potere di acquisto sicura.

Perdita di potere di acquisto che ricordiamo essere a nostro favore nel caso in cui investissimo il denaro sui mercati finanziari. Infatti, nel caso in cui la scadenza del nostro mutuo a tasso fisso è lontana nel tempo, l’inflazione decurterebbe il valore del debito a condizione che lo stipendio si adegui alla crescita dei prezzi.

Come trovare quindi investimenti alternativi che rendano, nel tempo, più del tasso che paghiamo sul nostro mutuo?

In questo caso, consigliamo di avvalersi di un consulente finanziario che imposti per noi una vera e propria strategia di investimento. Ricordiamo che, sui mercati finanziari il tempo fa da padrone. Più si detiene un debito a lunga scadenza più l’investimento alternativo risulta conveniente.

Un semplice esempio potrebbe aiutarci. Supponiamo che 10 anni fa avessimo deciso di investire i nostri risparmi sul mercato azionario americano anziché rimborsare il proprio mutuo. Ebbene, oggi quei risparmi avrebbero reso il 12% annuo.

Ovviamente il lavoro del consulente finanziario sarà quello di adeguare l’investimento alla propensione al rischio (in questo caso quando parliamo di rischio intendiamo le oscillazioni del capitale) del risparmiatore, magari utilizzando modelli di costruzione del portafoglio di investimento basate su strategie robuste e testate nel tempo che consentano comunque di generare rendimenti più elevati rispetto ad un tasso ai minimi storici.

Articolo a cura di Paolo Matteucci e della redazione di Stop Loss.

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