L’Eur, in questi caldi mesi estivi, offre una vasta scelta di manifestazioni e locali notturni di diverso genere e, come ogni anno, torna a essere sotto i riflettori per la questione “movida”, cioè tutto ciò che concerne il divertimento notturno collegato a pericoli e disagi che esso può portare con sé. Dallo scorso anno il Municipio IX ha tentato di arginare una situazione che, soprattutto per i residenti, era divenuta critica, promulgando un piano di sicurezza del quartiere relativo proprio alla movida estiva. Il Protocollo è attivo anche quest’anno, e nasce dall’intesa tra la Questura di Roma, l’ente municipale e gli operatori dei locali notturni insistenti nel quartiere durante il periodo giugno-settembre. Questa iniziativa è volta a recepire un ulteriore protocollo amministrativo del Municipio IX emanato in aprile, al fine di coordinare la sorveglianza e il controllo del territorio, contribuendo ad avere una maggiore sicurezza durante le lunghe notti della movida. Tutto questo grazie alla sinergia appunto tra l’ente di prossimità, le Forze dell’Ordine e, ovviamente, i gestori delle manifestazioni presenti in questi mesi all’Eur.
Quest’anno è stata posta ancora più attenzione alla prevenzione di situazioni di pericolo, grazie a delle direttive che i locali estivi dovranno seguire in modo stringente. Tra queste ci saranno, ben visibili, i regolamenti d’uso delle manifestazioni posti su cartelloni di dimensioni leggibili, che rechino l’indicazione degli oggetti ammessi all’interno dei locali; l’impegno dei gestori a consentire l’ingresso solo agli avventori maggiorenni e solo previa esibizione di un documento d’identità; la predisposizione di un sistema TVCC all’interno dei locali, in collegamento con il Commissariato; l’uso di personale selezionato e formato per garantire una maggiore sicurezza delle manifestazioni. Tutto questo dovrebbe consentire un maggiore controllo e decoro, anche grazie a un rispetto più stringente delle emissioni sonore (uno degli argomenti che più sta a cuore ai residenti) e una maggiore illuminazione degli spazi, oltre a una sorveglianza più capillare da parte delle Forze dell’Ordine. Inoltre “punto di forza del nuovo Protocollo – si legge sulla Pagina Facebook del Movimento 5 Stelle municipale – sarà la realizzazione di una ricerca socio-psicologica avente come oggetto il fenomeno della movida estiva, curata da un team composto da docenti universitari, psicologi ed esperti della Polizia di Stato, al fine di studiare e analizzare le caratteristiche sociali e comportamentali, rilevando soprattutto informazioni sulla percezione della sicurezza da parte dei frequentatori in relazione all’atteggiamento nei confronti di comportamenti devianti (abuso di alcool, droga, forme di violenza, trasgressioni) e al ruolo delle Forze dell’Ordine. Tra le finalità della ricerca, la promozione di una maggiore consapevolezza sulla sicurezza e sui rischi dei comportamenti devianti”. Un’operazione che rappresenta un’unicità nella città di Roma, visto che il Municipio IX è il primo a realizzare un Protocollo dedicato alla movida, replicato anche quest’anno visti i risultati positivi ottenuti nella precedente stagione estiva.
Che lo scorso anno l’iniziativa abbia funzionato lo conferma Roberto De Novellis, Vicepresidente del Municipio IX e Assessore alle Attività Produttive: “Nel 2017 non abbiamo avuto grandi problemi, quindi il Protocollo ha raggiunto il suo scopo, ovvero prevenire eventuali disordini e situazioni pericolose”. E in merito alle novità di quest’anno “sono state rafforzate alcune specifiche, come l’illuminazione e le misure di sicurezza previste. Inoltre gli operatori sono in regola con gli adempimenti SIAE e con quelli comunali, rispettano in modo stringente le limitazioni sulle emissioni sonore (diffusori rivolti verso il basso e 70 db nel perimetro della manifestazione) e sulle norme anti alcool. Chi entra nel Protocollo è un operatore certificato, che si impegna a collaborare con l’amministrazione e le Forze dell’Ordine. È grazie a questa sinergia che si possono prevenire delle situazioni di pericolo perché per noi la movida è un valore al servizio della collettività e non deve essere vista come una problematica del territorio”. Proprio per questo un’altra grande importante novità di quest’anno è data dalla succitata ricerca accademica, che analizza il fenomeno del divertimento notturno “connesso al recepimento del pericolo da parte delle persone – ha concluso De Novellis – Questo studio è nazionale e serve a capire anche cosa temono i cittadini e com’è il loro approccio alla movida, e come questa percezione cambia con il contributo e la collaborazione con le Forze dell’Ordine”.
Paolo Lampariello, Presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur, è dell’opinione che sia sempre meglio “fare qualcosa che non fare nulla, attendendo gli eventi che si susseguono, ma il problema è a monte, ovvero che vengono rilasciate troppe autorizzazioni per svolgere le manifestazioni estive nel quadrante”. Ciò che lamenta Lampariello è che nel territorio dell’Eur si concentrano ogni estate una quantità non consona di iniziative che portano solo disordine e caos. “Il Municipio IX – ha continuato – è molto grande e si potrebbero spargere per tutto il quadrante. Invece i locali estivi continuano a trovare sede sempre all’Eur, e questo non è l’atteggiamento giusto se si vuole porre una soluzione ai fenomeni che ne conseguono”. Sporco, rumore e prostituzione sono tra i primi citati, perché inesorabilmente “appaiono dove c’è più gente. Il Protocollo va bene, ma forse sarebbe il caso di limitare la quantità di attività estive. Prima si rilasciano le autorizzazioni e poi si cerca la soluzione? È un controsenso”. Il Presidente di Ripartiamo dall’Eur evidenzia una situazione incontrollata anche su viale America, dove i tavolini dei locali invadono i marciapiedi non permettendo a persone con difficoltà motorie o con passeggino di poter passare agevolmente. “I residenti non vengono presi in considerazione e le persone stanno lasciando le loro abitazioni perché non sopportano più la situazione. Il discorso quindi non si può limitare al Protocollo, ma è molto più ampio”. Ben vengano, dunque, le nuove misure di sicurezza predisposte dal Municipio, ma secondo i residenti non sono sufficienti se non applicate a una vera e propria revisione in termini di quantità delle attività d’intrattenimento sul territorio.