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Roma Capitale

Se vuoi lavorare in Campidoglio, dimentica social e regali: “Regolamento assurdo”

Il Campidoglio pubblica il nuovo regolamento per i dipendenti. Alcune scelte fanno discutere: stretta sui social e sulle cifre dei regali

Vuoi lavorare in Campidoglio? Preparati a dover sottostare ad un regolamento che sembra davvero incredibile. “E’ assurdo”, hanno scritto molti utenti sui social, commentando una notizia che in breve tempo ha fatto il giro del web. Il Comune di Roma ha stilato un nuovo regolamento interno, che porterà i dipendenti a sottostare a delle regole molto particolari.

La scelta del Campidoglio sui social e regali. Il regolamento è oggetto di critiche e contestazioni – Roma.Cityrumors.it

I divieti sono molti e alcuni quasi incomprensibili. Il Campidoglio ha portato avanti una sorta di giro di vite, con obblighi e decisioni che hanno fatto storcere il naso a molti. L’obiettivo è quello di evitare comportamenti che possono risultare lesivi per l’intera amministrazione comunale, attraverso la divulgazione di notizie e eventuali problemi interni. “Mi sembra di essere tornati indietro di tanti anni”, la risposta piccata di molti utenti sui social.

Social e regali, le nuove regole del Campidoglio

Proprio nei confronti dei social network, si sono registrate le attenzioni più grandi. Il Comune intende evitare la diffusione su Facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok di video e info che riguardano situazioni interne: vietato svelare al mondo anomalie, problemi e discussioni interne. Le nuove linee guida in materia di comportamento nelle amministrazioni pubbliche della città di Roma sono già state approvate dalla Giunta capitolina durante la seduta dell’8 agosto. Questo importante provvedimento si compone di venticinque articoli distribuiti su sedici pagine, affrontando una vasta gamma di tematiche relative all’etica e alla condotta dei dipendenti pubblici.

Tra i principali argomenti trattati, troviamo il capitolo dedicato ai regali che i dipendenti possono accettare nello svolgimento delle loro funzioni. Vengono inoltre regolamentati l’utilizzo dei social media e la presenza online dei dipendenti, con l’obiettivo di garantire un uso appropriato e responsabile di tali strumenti. Un particolare rilievo è attribuito anche al comportamento che i dipendenti sono tenuti a tenere nella loro vita sociale, anche al di fuori del contesto lavorativo, al fine di salvaguardare l’immagine e la reputazione della pubblica amministrazione.

La soglia sui regali

Nell’articolo sette delle norme generali, sono chiare e fanno riferimento ai regali: “Il dipendente non accetta regali o altre utilità – si legge – salvo quelli d’uso di valore modico, effettuati occasionalmente nelle normali relazioni di cortesia e delle consuetudini locali”. Come viene quantificato il valore modico? Per il Campidoglio deve essere “non superiore a cinquanta euro annui, anche sotto forma di sconto, donati da uno stesso soggetto”. Nell’arco di un anno “non è consentito accettare regali o altre utilità il cui valore economico non superi complessivamente i 200 euro». E’ un obbligo, poi, comunicare la partecipazione ad associazioni o organizzazioni che possano interferire con l’attività di ufficio” e rapporti finanziari con altri soggetti privati.

La stretta sui social network per i dipendenti comunali: la decisione del Campidoglio – Roma.Cityrumors.it

Social? I panni sporchi si lavano in famiglia

Netta, la scelta sui social network: il comune obbliga i dipendenti a non accedervi durante l’orario di lavoro “salvo che del tutto sporadicamente e attraverso il proprio telefono cellulare”, ma soprattutto stabilisce un concetto chiaro: vietate segnalazioni di problemi o situazione potenzialmente spiacevoli per l’amministrazione. “I panni sporchi si lavano in famiglia”, il detto che potrebbe essere utilizzato. Secondo l’articolo sedici infatti, si spiega che “nell’utilizzo dei proprio account il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o giudizi su eventi, cose o persone non siano attribuiti direttamente all’amministrazione o possano lederne il prestigio o l’immagine“. E, soprattutto, “non utilizza i social media per segnalare disfunzioni presenti all’interno dell’amministrazione”.