È stato un bel successo la presentazione de “Il Libro dei Giochi”, il testo voluto ed ideato da Sale in Zucca Onlus, l’associazione che da oltre un ventennio offre sostegno psicologico ai tanti bambini ed alle loro famiglie nel difficile momento dell’esperienza ospedaliera, portando gioia e armonia.
Svolto nella suggestiva cornice della Chiesa Metodista in Piazza della Repubblica a Roma, l’evento ha visto una grande affluenza e un parterre di relatori di grande rilievo, che hanno portato la loro testimonianza di una vita spesa al servizio dei più bisognosi. A dare il loro contributo sono intervenuti Marco Fornerone, pastore Chiesa Valdese, Simona Aresi, mamma e testimonial, Marco Fabbri, caposala ematologia pediatrica policlinico Umberto I, Antonella Guido, psicoterapeuta reparto di Oncologia pediatrica policlinico Gemelli, Della Pastorelli, casa editrice Sinnos, Chiara Stinchi, psicologa vicepresidente Associazione Sale in Zucca. A moderare l’incontro Salvatore Patriarca, giornalista e filosofo.
Frutto di tanti anni di lavoro svolto nei reparti di neurochirurgia infantile e oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli e con dell’ematologia pediatrica del Policlinico Umberto, “Il Libro dei Giochi” vuole essere nelle intenzioni di Sale in Zucca uno strumento utilissimo per trascorrere del tempo con i bambini degenti nelle strutture ospedaliere, utilizzando il potere della ludoterapia.
Scritto in tre lingue (italiano, inglese e albanese), il libro è una raccolta di giochi, di varia difficoltà, utili a intrattenere bambini dai 2 ai 10 anni in condizioni di ricovero: stimolano la curiosità, aguzzano l’intelletto e favoriscono l’elemento sociale. In più, permettono di trascorrere delle ore liete, lontani dai pensieri legati alla salute.
“Il libro servirà come regalo di “benvenuto” – spiegano da Sale in Zucca – per i bambini che verranno e come strumento da usare per chi è già “ospite” dei reparti in cui lavoriamo. Il testo, in particolare, ha raccolto l’esperienza maturata col progetto “Il Sabato del Villaggio”, finanziato con i fondi dell’Otto per Mille dell’Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste”.