Torrino, 27enne arrestato per aver violentato la cuoca di una scuola

Uno stupro in una scuola, vittima una cuoca della mensa. Fu una giornata terribile quella dell’11 maggio scorso al Torrino. Finalmente l’autore dello stupro è in carcere: a incastrare Ernest Gabriel, 27enne nigeriano, è stata un’impronta lasciata su una bottiglia di liquore abbandonata in un capanno vicino alla scuola, l’Istituto d’Istruzione per l’Infanzia Santa Chiara. Grazie al confronto con i reperti della Scientifica gli agenti della IV sezione della Squadra Mobile diretti da Pamela Franconieri hanno rintracciato e arrestato il nigeriano arrivato clandestinamente in Italia nel 2016. Schedato ma senza precedenti viveva da tempo in un appartamento alla Borghesiana, dove ieri mattina i poliziotti della Mobile e del commissariato di Spinaceto hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere applicata dal Gip del Tribunale di Roma. La vittima venne sorpresa in pieno giorno dal suo aggressore che si era introdotto nella mensa della scuola. Puntandole un coltello alla gola e minacciando di ucciderla, dopo averla rapinata dei pochi contanti che aveva, l’aveva costretta a subire un violento rapporto sessuale.

La complessa attività di indagine, svolta dagli investigatori della Polizia di Stato specializzati in reati di violenza di genere e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha portato all’identificazione dell’uomo. L’accurata attività di sopralluogo con la Polizia Scientifica, partita dalla scena del crimine ed estesa all’area boschiva circostante, ha indirizzato l’attenzione degli inquirenti sullo straniero. Isolata l’impronta ed eseguiti i successivi accertamenti sulle tracce biologiche trovate sui reperti sequestrati si è risaliti a lui. Dopo l’arrivo nel nostro paese il nigeriano aveva fatto domanda di permesso di soggiorno, concesso in qualità di rifugiato. Il permesso sarebbe scaduto a maggio ma per via della pandemia prorogato a fine 2020. A Borghesiana condivideva l’appartamento con altri connazionali ed era impiegato regolarmente in una cooperativa di servizi. Ma perché l’uomo si trovava lì quel giorno? Pare che prima di trasferirsi a Borghesiana vivesse nella zona. L’ipotesi degli investigatori è che si fosse appostato nei pressi dell’istituto dal giorno precedente. Non è escluso che avesse premeditato tutto.

Camilla Mozzetti – Raffaella Toili

Il Messaggero

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