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Coronavirus, aumentati i pasti alla mensa Caritas: gli arrivi di precari e persone che hanno perso il lavoro

A Colle Oppio, alla mensa della Caritas, ogni giorno si forniscono pasti per 900 persone, tra pranzo e cena. Principalmente stranieri e persone che hanno perso tutto. Ma con l’emergenza coronavirus i numeri sono aumentati.

A frequentare la struttura, ora si sono aggiunti soprattutto precari che hanno perso il lavoro o persone che anni fa erano riuscite ad introdursi nel mondo del lavoro, ma che oggi si trovano nuovamente alla situazione di partenza.

Il coordinatore della struttura, Carlo Virtù, commenta la situazione:
“Prima servivamo solo il pranzo; ora, dopo la chiusura del centro di via Marsala, pensiamo anche alla cena”. Un aumento di circa 100 unità, dopo il coronavirus. La scorsa settimana, è stata montata nel giardino una grande tenda, per dare a tutti la possibilità di mangiare ad una distanza di sicurezza.
“Gli italiani hanno una media tra i 40 e i 60 anni – prosegue Virtù – mentre l’età degli stranieri (provenienti soprattutto dal Medio Oriente e dall’Africa Subsahariana), è tra i 20 e i 40 anni. Vengono qui e sanno che l’unica condizione per mangiare è quella di rispettare le regole della Caritas. Nella struttura non c’è polizia, perché non serve.
Accogliamo tutti – conclude – a patto che seguano le nostre indicazioni, anche in materia di contenimento del Coronavirus”.

Ma un dato positivo salta subito all’occhio: è aumentato il numero dei volontari. Tanti studenti, che chiedono di poter aiutare in mensa, dalle 2 alle 4 volte a settimana. Un gesto particolarmente apprezzato in quasto momento di difficoltà.