Banche e polizze assicurative: cose da sapere prima di sottoscrivere una polizza in banca

Se sei tra le persone che ultimamente è stata contattata dal proprio consulente bancario o dalla propria banca per investire i risparmi presenti sul conto in una “polizza assicurativa” e stai cercando un po’ di chiarezza in merito allo strumento che ti è stato proposto, spero che con questo breve articolo riesco ad aiutarti a capire se tale strumento può essere di tuo interesse.

Inizio, ricordando quando nel 2019 fui invitato ad un evento istituzionale a Milano presso una delle sedi di una compagnia assicurativa molto importante per discutere di temi legati al mondo finanziario. Probabilmente vi starete chiedendo “ma che c’entra la finanza con le assicurazioni?”. Ahimè, nulla più mi sorprende da quando leggo scritto “Banca Assicurazione” sotto le insegne di molti istituti bancari italiani.

La cosa che più mi sorprendeva, non erano tanto i 3 miliardi e mezzo di prodotti assicurativi-finanziari fatti sottoscrivere da inizio anno dalla nota compagnia, piuttosto il fatto che ogni volta che dovevo andare in bagno, il contatore esposto in un maxi schermo sul pianerottolo non faceva altro che aggiornare in tempo reale i numeri della raccolta.

All’apparenza potrebbe sembrare normale. Un contatore è messo appositamente per aggiornare le cifre in tempo reale. Peccato che dietro quelle cifre c’era un mondo. Un mondo fatto di commissioni pagate dai clienti ad ogni nuova sottoscrizione, un mondo fatto di commissioni pagate dai clienti per prelevare le somme investite. In poche parole, un mondo di commissioni! Il tutto ovviamente applicate sui poveri risparmi dei clienti.

Non mi soffermerò qui sul tema delle commissioni, è giusto che qualsiasi persona venga remunerata per il lavoro svolto.

Ma come vi sentireste se vi dicessi che le commissioni che state pagando sono inutili? È come se andaste dal gommista per un piccolissimo foro sulla gomma facilmente riparabile ed il gommista vi proponesse di spendere soldi per cambiare l’intera gomma. Ce ne è realmente bisogno?

Se i vostri risparmi appartengono a quei 3 miliardi e mezzo di raccolta nel solo 2019, vi siete mai domandati se avete veramente bisogno di sottoscrivere una polizza assicurativa di investimento?

Spero di darvi una mano nel capire ciò.

Iniziamo premettendo che le polizze a cui faccio riferimento non sono quelle normali di copertura contro rischi (es. polizza sulla vita, sulla macchina, sanitaria e così via) ma quelle polizze che al loro interno contengono degli investimenti di natura finanziaria.

Perché ce l’ho con loro? Per gli elevati costi che presentano.

Perché costano molto? Perché è come se compraste un involucro all’interno del quale potete inserire i vostri investimenti.

Quindi pagate contemporaneamente due cose: l’involucro e gli investimenti.

Perché si paga l’involucro? I motivi per cui si paga l’involucro sono essenzialmente due:

  1. Tutto ciò che si trova all’interno dell’involucro è impignorabile ed insequestrabile. Su questo però gli avvenimenti degli ultimi anni ci dicono che in realtà non si può più fare affidamento sull’insequestrabilità e impignorabilità di ciò che è presente nell’involucro assicurativo. Quindi questo beneficio delle polizze viene meno.
  2. Per trasferire il vostro patrimonio, quando passerete a miglior vita, alle persone che volete senza che queste paghino imposte di successione sul patrimonio da voi lasciato in eredità.

Attenzione però. In questo caso il fisco italiano ci viene in aiuto. In Italia infatti si dice che sia il paese in cui “convenga morire”. Questo perché coniuge, figli e parenti in linea retta hanno 1 milione di euro di franchigia a persona, mentre fratelli e sorelle 100.000 euro a persona.

Ciò significa che, nel caso in cui il vostro intero patrimonio sia pari ad 1,5 milioni di euro e avete in vita 1 coniuge e 1 figlio, in caso di passaggio a miglior vita, i due eredi non dovranno pagare alcuna imposta di successione.

Ovviamente la tematica ha bisogno di approfondimenti che non rientrano nello scopo del presente articolo e che possono essere approfonditi in separata sede.

Dunque, in estrema sintesi, le polizze di cui abbiamo appena parlato e che probabilmente almeno una volta nella vita avete sottoscritto con qualche tipo di banca/compagnia assicurativa servono solamente se siete persone con un patrimonio molto elevato che hanno bisogno di un “involucro” assicurativo al fine di pianificare al meglio il passaggio generazionale.

Se non rientrate all’interno di questo tipo di persone, potrete benissimo fare a meno di sostenere elevati costi per questo tipo di strumenti ed investire in ciò che volete al di fuori dell’ “involucro assicurativo”, risparmiando almeno il 2% annuo.

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