I giovani e le loro problematiche sono “da prendere sul serio”, molto più di quanto realmente non si faccia. Aprendo il pre-Sinodo sui giovani e sulle vocazioni (Vaticano, 19-24 marzo), Papa Francesco si conferma fedele alleato delle nuove generazioni, spezzando ancora una volta una lancia in favore dei disoccupati e dei precari.
Tre i fili conduttori del discorso del Papa: la rottura degli schemi vetusti per dare ossigeno al “dinamismo giovanile” nella Chiesa; la rinnovata attenzione alle solitudini dei ragazzi; l’auspicata alleanza tra i giovani e gli anziani.
È importante, ha detto Francesco, uscire dalla logica del “si è sempre fatto così”, proprio perché la Chiesa, per sua stessa natura e grazie al Vangelo, è sempre in costante rinnovamento. È dunque vitale andare incontro alle “periferie esistenziali della vita”, lì dove “si gioca il futuro”.
L’assemblea pre-sinodale, ha proseguito il Pontefice, è un’occasione per la Chiesa di “mettersi in ascolto dei giovani”. La Chiesa ha fiducia nei giovani e a ognuno di loro chiede: “Tu, cosa cerchi nella vita? Dillo, ci farà bene ascoltarlo. Dillo. Di questo abbiamo bisogno: di sentire il vostro cammino nella vita…”. C’è un grido di tanti giovani, persi nei meandri dell’alcool, della droga, della sessualità sfrenata, che richiede attenzione, ha rimarcato il Papa.
In conclusione, l’invito ad ascoltare la saggezza dei nonni: “Abbiamo bisogno di giovani profeti”, ma non sarete mai profeti – ha detto Francesco – se non andate a “far sognare un vecchio che è annoiato, perché nessuno lo ascolta. Fate sognare i vecchi e questi sogni vi aiuteranno ad andare avanti”.
Luca Marcolivio
Fonte:
Frammenti di Pace
www.frammentidipace.it