Con il progetto a Corviale e Tor Bella Monaca per collegare al Pnrr lo sviluppo del lavoro nelle periferie romane.
Andare oltre i tirocini, gli stage e le misure di sola incentivazione all’occupabilità, per ridurre la disoccupazione con nuovi percorsi occupazionali nelle periferie romane che mettano a tema la creazione diretta di nuova occupazione: questa è la
proposta-obiettivo di “Territori a Disoccupazione Zero” il progetto al centro del convegno promosso da Roma Capitale – Commissione Pnrr e Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro – e Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza Università di Roma, con la collaborazione della Città Metropolitana di Roma Capitale. Nel corso dell’incontro – che vedrà la partecipazione di studiosi del settore, reti associative, confederazioni sindacali, rappresentanti del mondo finanziario – saranno presentati gli interventi sperimentali rivolti a Corviale e Tor Bella Monaca, quartieri inseriti nei Piani urbani integrati per la riprogettazione urbana e riqualificazione ambientale. Il punto di partenza del piano è la mappatura dei bisogni specifici dei territori per arrivare – tramite il coinvolgimento di istituzioni, gruppi di cittadini, realtà produttive, sindacati e associazioni – all’emersione e creazione di nuova domanda di lavoro e quindi nuove opportunità di inserimento lavorativo. Non un lavoro qualunque, ma lavoro di cui c’è bisogno per rispondere ai bisogni territoriali, compresi quelli che emergeranno dalla messa a terra del Pnrr. Corviale e Tor Bella Monaca saranno protagonisti, tra i primi in Italia, di questo programma di collegamento tra riorganizzazione dello spazio urbano ed emersione delle sue esigenze e potenzialità economiche e occupazionali, che prende spunto dalle sperimentazioni avviate all’estero, in particolare, dal programma francese Territoires zero chomeur de longue durée, di recente avviato anche nel comune di Parigi con cui è in corso la stipula di un accordo di collaborazione.
L’equilibrio tra verde e urbanizzazione con la ricucitura e fruibilità di aree naturali fulcro delle azioni di recupero per l’area a sud-est di Roma – e poi la valorizzazione di realtà culturali e spazi di crescita creati dagli abitanti in specie per l’infanzia – nel territorio del Municipio VI – rappresenteranno non solo un investimento urbanistico con effetti sul miglioramento della vivibilità e socializzazione ma anche il quadro dello sviluppo di una nuova domanda di lavoro. Le risorse del Pnrr
destinate al progetto sono nel complesso 280 mila euro, ripartite in egual misura tra Tor Bella Monaca e Corviale. Lo studio procederà – nella fase di analisi dei dati demografici ed economici, ricerca sociale sul campo, osservazione partecipata con gli attori coinvolti – in concomitanza con il procedere delle attività per la riqualificazione dei due quartieri. Poi ci sarà la fase conclusiva finalizzata alla risposta ai bisogni mappati anche con la creazione di nuove reti di impresa e che si potrà avvalere della coprogettazione tramite manifestazione di interesse, dell’apporto del mondo finanziario e di
altre risorse derivanti da altri programmi di investimento sui territori, anche in chiave di replicabilità su altri quartieri del
Comune.
“Urbanistica ed economia insieme – dichiara il Prof. Giovanni Caudo Presidente della Commissione Pnrr – possono costituire la sfida per il riscatto dei nostri quartieri. Con questo convegno e il progetto ‘Territori a Disoccupazione Zero’, al di là del presentare best practices in materia di lavoro – come il modello francese per cui colgo l’occasione di ringraziare Federico Zambelli delegato della sindaca Anne Hidalgo e Laurent Grandguillaume – proviamo a dare una risposta a questa riflessione e in particolare ad alcune domande sulle ricadute del Pnrr nel campo sociale. L’obiettivo è cercare di evitare che i fondi europei si arrestino ‘sui muri’ delle ristrutturazioni senza avere un rapporto con la domanda di lavoro della città e creare invece un anello di congiunzione tra investimento e occupazione. Ci sono territori più fragili che durante la pandemia hanno visto falcidiate alcune tipologie di impiego, penso al settore delle pulizie. Questo progetto vuol dire anche creare uno strumento di resilienza nei quartieri con la mappatura dei bisogni emergenti. Per noi è importante fare in modo che gli investimenti su Corviale e Tor Bella Monaca (rispettivamente 50 milioni di euro e più di 70 milioni) abbiano effetti concreti sulla necessità delle persone ad avere un impiego lavorativo e migliorare la propria vita”.
ph. AgenPari