A Roma il 65% di tutti gli spostamenti avviene con mezzi privati, un dato impressionante specialmente se messo a confronto con le altre grandi capitali europee: fuori categoria il 15,80% di Parigi, il 26% di Madrid, il 30% di Berlino e il 37% di Londra, città che pure godono di clima meno clemente di quello romano.
E il dato svetta anche in confronto alle altre città italiane, dove in generale la situazione è comunque meno positiva che nel resto d’Europa: solo in 8 città gli spostamenti con il trasporto pubblico, in bici e a piedi superano il 50% del totale (Bolzano, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Pisa, Torino e Venezia).
Questo è un sunto del rapporto sulla mobilità urbana presentato durante gli Stati Generali della Green Economy 2018, a Rimini dal 6 al 7 novembre.
L’obiettivo degli Stati Generali, che hanno visto la partecipazione di numerose imprese del settore e la collaborazione con Ministero dell’Ambiente, è quello di fotografare il livello di sostenibilità aziendale dell’economia italiana e di proporre strade alternative in ottica futura.
Le proposte per il futuro
L’uso smodato di mezzi privati va di pari passo con la pessima qualità dell’aria, con riflessi sulla salute dei cittadini e dell’ambiente: basti pensare che l’Italia risulta essere il paese europeo con il maggior numero di morti premature dovute all’inquinamento.
Quali possono essere le contromosse da attuare contro questa pericolosa tendenza?
Secondo il rapporto, le amministrazioni pubbliche, e in particolare quelle capitoline, dovrebbero incentivare ancor più strumenti come il trasporto pubblico e la sharing mobility, oltre ad aumentare le aree pedonalizzate e le piste ciclabili.
Altra misura fondamentale a cui è necessario giungere quanto prima è la fine dell’immatricolazione di veicoli diesel e a benzina, per favorire la diffusione di sistemi più sostenibili come ibrido, elettrico, biometano e gas.
Articolo di Dario Cicerchio