Le forze dell’ordine, impegnate in una normale operazione, non pensavano di trovare davanti ai propri occhi la scena che si è materializzata
Quando hanno fatto irruzione, seguendo le indicazioni precedentemente studiate, non pensavano di trovarsi di fronte a quello scenario. Le forze dell’ordine presenti, non credevano infatti ai loro occhi: lo spettacolo che si è materializzato di fronte a loro sarà quasi impossibile da dimenticare. Il blitz si è trasformato in una scoperta unica, capace di stupire tutti i militari coinvolti.
Da tempo le forze dell’ordine stanno tentando di dare una svolta alla lotta contro la criminalità organizzata. Nel mirino della Polizia ci sono soprattutto alcune organizzazioni dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti. Da diverse settimane i militari stanno effettuando un vero e proprio giro di vite, nella speranza di cogliere sul fatto i malviventi e fermare la vendita e la diffusione delle droghe leggere e pesanti.
Nel corso dell’ultimo week end sono state realizzate diverse operazioni sul territorio, che hanno consentito alle autorità competenti di arrestare numerosi trafficanti e di sequestrare un bottino importante. Ma anche il più fiducioso dei poliziotti, non avrebbe mai immaginato di trovarsi di fronte allo scenario che si è materializzato davanti agli agenti di pubblica sicurezza sabato mattina. Quando hanno fatto irruzione nell’abitazione di un uomo (che era sospettato di traffico di sostanze stupefacenti) si sono trovati davanti ad una scena impossibile da dimenticare.
Tutto è accaduto a Lariano, alle porte di Roma. Il blitz degli agenti di Polizia si è consumato in tarda mattinata: quando sono entrati nella casa di un uomo di ventotto anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, hanno scoperto un vero e proprio arsenale, con oltre duecento chili di droga. Nello specifico, centonovantanove chili di hashish, oltre cinque chilogrammi e mezzo di marijuana e un macchinario per il sottovuoto (utilizzato dagli spacciatori), oltre a diverso materiale per il confezionamento, la pesatura e la realizzazione di panetti di sostanze stupefacenti.
Ma il maxi sequestro a Lariano non è stato l’unico realizzato in questo fine settimana. Le forze dell’ordine hanno infatti prelevato oltre quattrocento chili di droga, oltre ad aver portato a termine quattro arresti. In particolare, gli agenti della Polizia di Stato del III Distretto Fidene-Serpentara hanno arrestato in flagranza un 20enne romano per spaccio.Sempre gli agenti del III Distretto, poche ore dopo, durante un servizio di osservazione in uno stabile in via Monte Libretti, hanno notato presunti scarichi di sostanze stupefacenti da mezzi di trasporto commerciali. In particolare, hanno visto arrivare un autotreno che si è reso protagonista di una manovra sospetta, posizionandosi a marcia indietro rispetto all’ingresso del deposito e, contestualmente, due uomini che, mentre l’autista teneva aperto il vano sottostante il rimorchio, hanno iniziato a scaricare rapidamente diversi pacchi per poi collocarli in un cassone in legno posto all’interno del magazzino.
I poliziotti sono immediatamente intervenuti bloccandoli ed hanno trovato panetti di hashish del peso di circa 250 kg. I tre sono stati identificati per tre italiani, di 65,39 e 49 anni finiti in manette. L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato gli arresti. Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, plaude al lavoro dei suoi colleghi: “Per le straordinarie operazioni di Polizia portate a termine nella mattinata odierna, a testimonianza dell’efficacia dell’operato degli agenti della Polizia di Stato del III^ distretto di Roma. Quattro arresti e oltre 400 kg di droga sequestrata sono l’ennesimo, inconfutabile, dimostrazione della straordinaria valenza dei nostri operatori. Una professionalità che dobbiamo tramandare alle nuove generazioni. Abbiamo l’obbligo di non disperdere questo prezioso bagaglio di esperienze, tutte maturate attraverso anni di lavoro sul campo, al servizio della sicurezza dei cittadini. Oggi però, come Siulp, ribadiamo l’urgenza di fare in modo che queste professionalità non vadano disperse, che vengano invece subito tramandate alle nuove generazioni, le quali tardano però ad arrivare. Il Dipartimento, quanto prima, trovi il modo di accostare nuovi agenti di Polizia a tutti questi investigatori che oggi sono il nostro vanto, e la prima cosa da fare è autorizzare il richiamo in servizio, per un massimo di due anni e su base volontaria, di tutti coloro che stanno andando in pensione”.