L’emergenza rifiuti della Capitale interesserà anche i comuni limitrofi; la sindaca Raggi ha firmato l’ordinanza per la riapertura della discarica di Albano.
La decisione non è vista positivamente dal sindaco Massimiliano Borelli, che insieme ad altri sindaci laziali aveva provato ad alzare la voce: “Basta gettare i rifiuti di Roma nei nostri Comuni“.
Per far fronte, nel breve periodo, alla crisi nella gestione del ciclo dei rifiuti che sta interessando le province del Lazio, il provvedimento prevede ino ad un massimo di 1.100 tonnellate al giorno di scarti lavorati dagli impianti di trattamento che verranno accolti dall’impianto di Albano.
La nota del sindaco di Albano Massimiliano Borelli:
“Virginia si sveglia a mezzanotte. E a mezzanotte e qualche minuto fa protocollare l’ordinanza per riaprire la discarica di Albano. Pensa così di aver fatto i compiti a casa, quelli assegnati dal Ministero, che dovrebbe fare da facilitatore per aiutare a trovare soluzioni sostenibili ai danni causati dalla Raggi a Roma, ed invece prova a fornirgli l’alibi. Faremo anche noi i compiti: studieremo bene l’ordinanza che impugneremo al TAR. Restiamo convinti che il metodo usato rimane inaccettabile. Non c’è stato nessun confronto con i territori, ma solo l’arroganza di chi si sente immune solo perché è il Sindaco della Capitale. E quando non basta, ci si ricorda di avere la carta intestata della Città Metropolitana. Ieri, la presenza di tanti Sindaci prima dal Prefetto e poi fuori dal Campidoglio (e non ammessi in aula Giulio Cesare) è stata la prima forte ed unitaria risposta a questo atto ostile. Una pugnalata inferta ai tanti Comuni che con fatica da anni hanno lavorato per ridurre l’indifferenziata a frazioni minime, per le quali sarebbe sufficiente anche l’attuale impiantistica presente nella nostra Regione. Invece Roma ha gettato 5 anni al vento“.