Don Antonio Coluccia, il sacerdote che da anni si batte contro le bande criminali e il traffico di droga, è stato vittima di una aggressione al Quarticciolo: ecco cosa è successo
Una aggressione, l’ennesima, proprio mentre stava presenziando ad un corteo per la legalità. Don Antonio Coluccia, il sacerdote che da anni combatte contro le violenze e la mafia nella capitale, prestando il suo servizio nei quartieri più malfamati, è stato vittima di una “violenta aggressione mafiosa”. Don Coluccia, sempre in prima linea nelle battaglie contro la criminalità e lo spaccio, è stato aggredito nel Quartiere Quarticciolo.
Mentre si stava svolgendo un corteo per reclamare la legalità, il sacerdote ha subito un’aggressione. A renderlo noto è l’assessora al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio, Luisa Regimenti, che in una nota ha espresso “la più totale solidarietà” al sacerdote salentino, da tempo attivo nelle periferie romane. “Sono certa che don Coluccia non si farà intimidire ma anzi moltiplicherà gli sforzi per restituire dignità e speranza ai tanti cittadini perbene che vivono nel quartiere. L’azione di don Coluccia e di tutti coloro che lottano contro lo strapotere delle organizzazioni criminali che gestiscono lo spaccio è fondamentale, saremo al loro fianco in questa battaglia per la libertà, la legalità e la rinascita delle periferie romane contro tutte le mafie”, conclude Regimenti.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha immediatamente telefonato a don Coluccia. Il sindaco gli ha espresso la totale solidarietà di Roma Capitale per quanto accaduto e ha ribadito il pieno impegno dell’amministrazione a collaborare con tutte le istituzioni competenti per rispondere compatte alle vigliacche minacce subite e far prevalere sicurezza e legalità sul territorio. Immediata, la presa di posizione della Premier Giorgia Meloni: “Don Antonio Coluccia è da sempre fortemente impegnato contro la criminalità organizzata, lo spaccio di droghe e l’illegalità. Un uomo molto coraggioso, buono, dedito al servizio del prossimo e in prima linea per il recupero sociale del territorio romano”, ha scritto Giorgia Meloni aggiungendo che “la violenta aggressione subita a Roma, nel quartiere Quarticciolo dove era in corso un corteo per la legalità, è quanto di più vigliacco possa esserci. A lui va tutta la mia solidarietà, e quella del Governo, insieme al ringraziamento per la sua opera quotidiana in favore della giustizia e dei più bisognosi”.
Bipartisan la condanna all’aggressione: dal Governo alle opposizioni, tutti i principali partiti dell’arco costituzionale, attraverso i loro rappresentanti hanno espresso solidarietà. “Esprimiamo la nostra più ferma condanna per l’aggressione a Don Antonio Coluccia, noto per il suo impegno contro la droga e le mafie. Non è la prima volta che il parroco subisce un’intimidazione di questo tipo, ma sappiamo che questi vigliacchi non faranno altro che rafforzare il suo impegno contro il degrado e la criminalità nelle periferie di Roma. E lo Stato si farà trovare sempre di più in suo sostegno come ha dimostrato il presidente Meloni, primo Capo di governo a volerlo incontrare per dimostrare la volontà del governo nell’intraprendere insieme un percorso di contrasto all’emarginazione e riqualificazione dei quartieri abbandonati da troppi anni”, ha ribadito il capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia Foti. Maria Elena Boschi, di Italia Viva, ribadisce come “sia è necessario che il suo lavoro sia accompagnato dalle istituzioni con un impegno sistematico. È certo che noi saremo al suo fianco, come ho avuto modo di confermargli personalmente”. Il Movimento 5Stelle in una nota ribadisce: “Le istituzioni non possono e non devono lasciare solo chi, come lui, continua a battersi con forza e coraggio per contrastare le spirali di violenza che si abbattono ormai quotidianamente sulla città. Grazie all’impegno di Don Coluccia migliaia di ragazze e ragazzi possono sperare in un futuro migliore. Noi siamo con lui”.
“Esprimo la mia solidarietà a Don Antonio Coluccia per la vile aggressione subita a Roma durante un corteo a favore della legalità”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“Don Antonio, di cui mi è personalmente noto l’impegno civile, è da sempre in prima linea contro la criminalità e la piaga dello spaccio di sostanze stupefacenti. Un lavoro quotidiano a favore della sua comunità e per dare una speranza a tanti giovani che trovano in lui un punto di riferimento forte. Il suo impegno è anche il nostro ed è proprio in occasioni come queste che dobbiamo dimostrare la nostra vicinanza e la nostra gratitudine per la generosità e il coraggio con cui lavora in situazioni difficili” ha aggiunto il titolare del Viminale.