Maxi incendio nel pomeriggio del 1 febbraio alla dogana di Aprilia. I capannoni della struttura sono ricoperti di amianto, come aveva segnalato 3 anni fa l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto.
La nube tossica visibile anche dalla Pontina è composta da diossine e altri componenti cancerogeni e tossico nocivi. Esiste anche un rischio legato alla contaminazione del terreno e delle falde acquifere. In ogni caso quello che preoccupa è proprio la presenza di amianto.
Non è bastata la segnalazione di Vincenzo La Pegna, già assessore e attualmente consigliere comunale di Aprilia, e del luogotenente della GdF Vincenzo Chiocca, anche quali componenti dell’Ona, inoltrata il 9 ottobre 2020, alla Procura della Repubblica di Latina, perché nulla si è mosso e ora le coperture in cemento amianto si stanno sbriciolando nell’incendio.
L’Ona invita i cittadini a tenere chiuse le finestre, portare in casa gli animali domestici e i panni, evitando per i prossimi giorni di consumare gli alimenti coltivati nei dintorni, specialmente quelli a foglia larga. L’associazione lancia un appello alle istituzioni affinché siano monitorati i livelli di diossina e anche di polveri e fibre di amianto.
“È vergognoso il ritardo nella messa sicurezza dell’area contaminata, nonostante le continue segnalazioni del consigliere comunale Vincenzo La Pegna e dell’Ona, compreso un esposto alla Procura della Repubblica di Latina che ha ritenuto di non disporre la bonifica” – ha commentato a caldo vedendo le impressionanti immagini l’avvocato Bonanni – “ora purtroppo è tardi, le fibre killer si stanno diffondendo nella città, creando un vero disastro ambientale”.
È già operativo il numero verde gratuito dell’associazione 800 034 294. L’assistenza può essere richiesta anche scrivendo al link.