Al cimitero romano di Prima Porta gli spazi sono esauriti.
” I morti sono tanti e le cremazioni vanno a rilento”, così commentano i lavoratori. Nei giorni dell’emergenza i deceduti aumentano a dismisura e gli spazi a disposizione sono al completo.
Gli specialisti medici hanno comunicato la necessità di cremare le salme dei contagiati da coronavirus, ma il servizio di cremazione non è così efficiente.
La Capitale ha un solo forno crematorio al cimitero Flaminio, dove si contano 800 salme in attesa di cremazione. In attesa ci sono i copi dei contagiati che andrebbero cremati entro 72 ore dalla morte, ma tanti anche i corpi degli scomparsi per ragioni diverse.
I ritardi sono dovuti alla mancanza di personale operativo; i dipendenti del cimitero non sono tutti presenti sul posto di lavoro, anche perchè la direzione avrebbe attivato il lavoro a distanza da casa per alcuni di loro. Con il ritmo attuale si riescono a cremare 50 salme in 48 ore, ma il forno è stato potenziato per arrivare ad 80 al giorno.
Nonostante tutto, con i numeri attuali le salme non saranno smaltite prima di aprile.