Con un investimento di oltre 55 milioni di euro, Roma Capitale porterà a compimento il collettore fognario della Crescenza nel Municipio XV, dal depuratore Roma Nord fino a Isola Farnese. I lavori, costituiti da più lotti, sono eseguiti dal Dipartimento CSIMU (Coordinamento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) del Campidoglio e da Acea, si concluderanno entro l’estate, per servire oltre 80mila abitanti in un territorio che da oltre vent’anni attende il fondamentale collegamento alla rete fognaria.
L’importante infrastruttura permetterà il risanamento, sotto il profilo igienico-sanitario, del territorio di Roma Nord non ancora dotato di rete fognaria e permetterà l’eliminazione degli scarichi non a norma sviluppatisi sull’asse della Cassia tra Corso Francia e La Storta. L’opera si estende per una lunghezza complessiva di circa 15 chilometri.
I lavori sono cominciati nei primi anni 2000 e prevedevano lavorazioni da effettuare in più fasi, per bonificare il Fosso della Crescenza e i suoi affluenti dagli scarichi fognari. Dopo la conclusione del primo lotto, in esercizio nel 2012, l’opera è rimasta sostanzialmente bloccata. Dopo anni di inerzia, a partire dal 2021 l’Amministrazione capitolina si è attivata per superare una serie di stalli amministrativi. Nel dettaglio, i lavori eseguiti dal 2021 sono:
Per il sindaco Gualtieri si tratta di “un intervento fondamentale che finalmente dà la possibilità di allacciarsi alla rete fognaria, e quindi di evitare di sversare impropriamente sul suolo, a più di 80mila persone: un intero quadrante della città che non aveva la possibilità di allaccio alle fogne e conseguentemente era privo di regolare allaccio all’acquedotto. Per aprile si potranno fare gli allacci alla rete fognaria e per giugno si conclude tutto questo pezzo davvero imponente di lavori”.
Per l’assessora Ornella Segnalini (Lavori Pubblici) si è trattato di “un importante lavoro di squadra fatto con il Municipio XV, CSIMU e Acea”. E il presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, parla di “grande successo per la comunità, perché lavorare su questi temi significa restituire dignità ai quartieri, soprattutto periferici, e alle persone, abbattendo le differenze tra chi abita in zone servite dai servizi primari e chi no”.
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