Come previsto nell’accordo internazionale della Convenzione di Ramsar – 1971, le zone umide sono
rappresentate dalle distese di paludi, di stagni, di torbiere o di acque naturali o artificiali, permanenti o
temporanee, in cui l’acqua è statica o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese d’acqua
marina la cui profondità, a bassa marea, non eccede i sei metri.
Nei decenni a seguire è stato ampiamente riconosciuto il ruolo cruciale svolto da queste aree naturali nella
regolazione del clima, favorendo l’adattamento e la mitigazione agli eventi estremi, nel miglioramento della
qualità delle acque e dei cicli idrici nonché nel mantenimento della biodiversità acquatica e palustre. A
questo proposito la Convenzione attribuisce agli uccelli migratori acquatici il valore di risorsa internazionale
la cui tutela richiede il coordinamento ad ogni livello delle politiche ambientali.
Ma oggi purtroppo, oltre alle piccole e preziose zone umide, anche fiumi, laghi e torrenti soffrono l’azione
dell’uomo sul territorio e gli effetti dei mutamenti climatici.
Per fare qualche chiaro esempio nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale e della stessa Città
Eterna ricordiamo che:
il lago di Bracciano ancora soffre le conseguenze della grave crisi idrica del 2017, così come sono in
grave sofferenza i laghi di Nemi e Albano nei Castelli romani
ancora a Bracciano la solfatara è minacciata da voci di possibili miniere estrattive
le solfatare di Pomezia non hanno ancora ricevuto adeguata tutela normativa
la sopravvivenza del fiume Aniene viene messa a rischio dallo smodato sfruttamento delle sorgenti
che lo alimentano
al lago Ex-snia (Bullicante) tornano le ruspe e l’avanzata del cemento
la costruzione di una inutile strada nel cuore di Valle Fontana a Nord di Roma minaccia il fosso che
l’attraversa
la scorsa estate tutti i laghetti all’interno delle ville storiche e dei parchi di Roma Capitale hanno
mostrato forte stress per la stagione siccitosa o per la mancata manutenzione idraulica che ne
garantisce la sopravvivenza
Il WWF Roma e Area Metropolitana ritiene che l’urgenza di alzare il livello di protezione di tali aree,
soprattutto quelle all’interno di aree protette, debba diventare una priorità reale delle diverse amministrazioni
e degli Enti preposti alla tutela dello straordinario patrimonio ambientale di Roma Capitale e della Città
Metropolitana tutta.
“Le zone umide – dichiara Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana –
rappresentano ambienti di ineguagliabile valore per la diversità biologica e fondamentali ai fini
dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Piccole o grandi, aiutano a raccogliere le acque durante le piogge,
attenuando gli effetti degli eventi estremi e contribuiscono a calmierare le temperature durante le stagioni
calde, soprattutto nelle aree urbane, contrastando il fenomeno “isola di calore”. Ma le zone umide sono veri
e propri scrigni di biodiversità, dove poter osservare la Natura nelle sue manifestazioni più affascinanti di
forme e colori, veri e propri Laboratori a cielo aperto ove conoscerla ed imparare a rispettarla.”
E proprio in occasione della Giornata Mondiale che celebra le Zone Umide il WWF Roma e Area
Metropolitana lancia ai propri Soci l’iniziativa di due giornate per osservare l’avifauna presente in questi
preziosi ambienti, le prime due dedicata agli “ospiti invernali” dell’Oasi WWF Vasche di Maccarese, a
Fiumicino, per le domeniche del 5 e del 19 febbraio. Saranno due giornate che permetteranno di
approfondire gli aspetti naturalistici direttamente sul campo, in un habitat ricco di biodiversità, volte
all’osservazione e al riconoscimento dell’avifauna presente presso l’Oasi. Numero massimo di partecipanti
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA inviando una mail a roma@wwf.it.
DATE e INFO
5 febbraio 2023 dalle 10.30 alle 13.30
19 febbraio 2023 dalle10.30 alle 13.30
Luogo e ora dell’appuntamento esatto saranno comunicate via mail al momento della conferma
dell’iscrizione. Chi lo desidera potrà raggiungere il luogo dell’appuntamento anche in treno, linea RomaCivitavecchia (fermata Maccarese-Fregene). Sono consigliate scarpe impermeabili e abbigliamento non
vistoso in modo da evitare il possibile disturbo alla fauna locale. Inoltre è fortemente consigliato il binocolo