Il sindaco di una cittadina Laziale ha rilanciato la sua candidatura. Il Partito Democratico gioca su più fronti: da una parte è arrivata la sfiducia (una consigliera Dem l’ha firmata), dall’altra il sostegno. Ecco che cosa sta succedendo
Uno contro tutti. Nonostante gli attacchi che arrivano dalle opposizioni, dai finti alleati e da una frangia interna del suo partito, c’è un sindaco di una cittadina laziale, che sta portando avanti una sorta di battaglia politica personale, schivando gli attacchi e provando a strappare una conferma che sembrava impossibile fino a poco tempo fa.
E’ stato attaccato, criticato apertamente, sfiduciato e messo nelle condizioni di lasciare. Ma proprio quando il suo destino sembrava segnato, ha deciso di rilanciare la sua candidatura: “Andiamo avanti, contro tutti”, il riassunto di un suo lungo messaggio ai cittadini, che hanno apprezzato l’idea di una nuova candidatura, ribadendo che “non l’avevo mai data per scontata”.
La scelta di rilanciare la sua presenza in Comune è nata proprio dopo la sfiducia arrivata dalla stragrande maggioranza del consiglio comunale. “In queste settimane in tante e tanti mi hanno chiesto di ricandidarmi”, dunque, “io ci sono, contate pure su di me. E sono già al lavoro”. Attraverso un messaggio sul suo profilo Facebook, l’ex sindaco di Albano Laziale Massimiliano Borelli ha deciso di ricandidarsi alla guida della città dei Castelli romani alle porte della Capitale, dopo lo stop arrivato ad ottobre con la sfiducia di 13 consiglieri comunali che, dimettendosi davanti al notaio, hanno provocato la fine dell’amministrazione di centrosinistra.
I problemi principali sono derivati da forti tensioni tra il Sindaco e alcuni componenti della sua coalizione (spesso legati a partiti minori o a liste civiche) riguardo decisioni amministrative, nomine e la gestione di dossier chiave per la città. Una procedura che ormai sta diventando consuetudine: a Roma l’ex sindaco Ignazio Marino lasciò il Campidoglio per una situazione simile: recentemente l’ex sindaco di San Benedetto del Tronto Angelo Spazzafumo è stato costretto a lasciare la sua poltrona dopo la sfiducia arrivata da una frangia della sua maggioranza.
Borelli è stato sfiduciato da otto esponenti dell’opposizione (a guida Fratelli d’Italia), ma anche da cinque componenti della maggioranza di centrosinistra, tra cui una consigliera del Partito Democratico. Partito che, da una parte lo ha sfiduciato, dall’altra gli ha ribadito il sostegno. L’ex sindaco di Albano Romano ha spiegato che non aveva nessuna intenzione di lasciare la carica. Di “andare a casa prima della fine del mandato”.
Borelli ribadisce che “avevamo fatto un patto con gli elettori e io ho cercato di onorarlo fino in fondo, mentre qualcun altro ha fatto finta e, alla fine, si è prestato alle manovre di corridoio della Destra. Avevamo iniziato un lavoro importante e lo abbiamo portato avanti nel corso di anni non facili, fra mille difficoltà. Io – osserva – quel lavoro per costruire un ‘Albano Migliore’ lo rivendico e, se quella foto di gruppo immortalata dal notaio in un giorno di ottobre diventasse il cartello elettorale della nuova amministrazione, questa città tornerebbe indietro”. Quindi conclude: “Albano non si arrende. Andiamo avanti tutte e tutti Insieme! Sono già al lavoro, insieme a tante energie, per costruire un’ampia coalizione di forze politiche e civiche che mettano al centro la nostra città e le esigenze di chi la vive, senza ripetere gli errori commessi e che in questi anni ci hanno esposto alle manovre di palazzo. Per farlo dobbiamo ripartire dalle persone e dalla consapevolezza che occorre costruire nuovi percorsi con chi ha cuore Albano Cecchina e Pavona.