Il sindaco torna sulla sconfitta: “Era giusto provarci. Fortunatamente per Roma Expo non è una questione esistenziale”. Poi sul Governo…
A poco più di 24 ore di distanza dalla sonora sconfitta subita sull’Expo, il sindaco Roberto Gualtieri torna sulla vittoria di Riad e su quanto la capitale abbia perso. Ma senza fare drammi e provando a guardare al futuro: “Roma può andare avanti anche senza Expo. Non abbiamo mai basato lo sviluppo della città su Expo e tutti i progetti vanno avanti“, ha dichiarato a margine di una iniziativa in Campidoglio. “Senza dubbio il lavoro per Expo ci lascia un dossier importante e un progetto bellissimo – aggiunge – Che noi, nelle forme compatibili per l’assenza dell’evento, vogliamo cercare di non sprecare ma anzi valorizzare. Parleremo con il Governo e la Regione per capire cosa si può realizzare”.
Con i guadagni stimati dall’organizzazione dell’Expo 2030, il sindaco sperava di poter riqualificare il quadrante Est della città. Uno dei progetti era legato alle Vele di Calatrava, la struttura imponente a Tor Vergata, iniziata (e mai conclusa) per i Mondiali di Nuoto del 2009. “Le vele, ad esempio – continua Gualtieri – si metteranno in sicurezza con il Giubileo e saranno fruibili. Il nostro piano Next generation Rome da 13 miliardi prescindeva da Expo, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma non abbiamo mai legato all’Esposizione alcuno tra i progetti di sviluppo della città. Guardiamo avanti anche se è prematuro parlare dei dettagli e delle fonti di finanziamento”.
La capitale non è riuscita a chiudere a suo favore la partita. Ma Gualtieri guarda avanti: “Fortunatamente per Roma Expo non è una questione esistenziale. Sarebbe stata una cosa bella ma Roma ce la può fare anche senza. Sarebbe stato sbagliato basare tutto questo su un evento per definizione imponderabile”. Sui motivi che hanno portato alla sconfitta, Gualtieri è laconico: “Non faccio nessuna polemica perché è stata una battaglia che abbiamo condotto, e che era giusto fare, siamo stati sconfitti ma noi andiamo avanti. Sapevamo che era molto difficile, quella di Riad era una candidatura molto forte, è cresciuta con il tempo e ha dilagato“, ha dichiarato. “Nel momento in cui si percepisce che c’è un vincitore – ha aggiunto – avviene che molti cambiano idea per spostarsi sul vincitore, è un meccanismo che c’è. Avevamo consapevolezza di una forza crescente di Riad ma questo non vuol dire che non fosse giusto fare la nostra parte fino all’ultimo. Europa disunita? In questi voti l’Europa non è mai unita, anche l’altra volta molti Paesi europei non hanno votato Milano. È chiaro che anche sui voti europei ha pesato il fatto che Milano ha ospitato un Expo solo nel 2015″.
Qualcuno ha parlato di un mancato appoggio da parte del Premier Meloni. “Il governo? Tutti si sono impegnati. Con Meloni c’è un dialogo costante, ci sentiamo spesso e siamo sempre stati in contatto su questo tema. Se mi sono pentito di andare a Parigi da solo? No, assolutamente, non si può andare a fare soltanto le battaglie facili, era giusto esserci fino alla fine anche se sapevamo che era molto difficile. Non mi pento assolutamente di averlo fatto”.